Roger Waters tra migranti, diritti umani, Ucraina e cina
Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd e tra i musicisti più impegnati nella difesa dei diritti umani, ha scelto di sostenere le attività di soccorso in mare di ResQ – People Saving People, l’associazione nata alla fine del 2019 e attiva nel Mediterraneo dove ha già tratto in salvo 225 persone. Il compositore britannico ha inviato una donazione, con l’augurio un giorno di potersi unire ad una missione della Ong.
“Mi piacerebbe unirmi a voi in una delle vostre missioni – scrive nella lettera inviata ad Emiliano Giovine, avvocato e membro del direttivo di ResQ People Saving People -, ma al momento non posso che contribuire con un sostegno finanziario. Vi ho mandato una donazione, una goccia nell’oceano, per aiutare i nostri fratelli e sorelle che si trovano in mare, in balia dei trafficanti di esseri umani e delle onde. Ammiro molto il lavoro che fate: con amore e rispetto”.
In questi giorni, Waters ha fatto parlare di sé a causa di alcune posizioni sulla politica internazionale. Il cofondatore dei Pink Floyd attualmente impegnato nel suo tour “This Is Not A Drill” aveva già scritto post su Twitter in merito alla guerra in Ucraina attribuendo delle responsabilità importanti alla Nato e alla politica di Joe Biden. Nell’intervista integrale rilasciata a Michael Smerconish della Cnn non ha esitato a criticare la posizione americana. La conversazione si è poi spostata poi sulla Cina e Taiwan.
“Taiwan non è circondata dalla Cina, Taiwan è parte della Cina: è scritto in un trattato riconosciuto a livello internazionale sin dal 1948, prendilo e leggilo!”, ha risposto piccato Waters.