Rock in lutto per la morte di Jeff Beck: fatale una meningite, aveva 78 anni
Jeff Beck è morto. Per il chitarrista, considerato uno degli ultimi guitar hero, è stata fatale una meningite batterica. Aveva 78 anni e si trovava in un ospedale vicino alla sua casa nel Surrey. A darne l’annuncio è stato l’entourage dell’artista tramite il suo account Twitter, dove è stato pubblicato il seguente messaggio: “Per conto della famiglia è con grande dolore che annunciamo la scomparsa di Jeff”.
La notizia ha chiaramente scosso tutto l’ambiente, essendo Beck considerato un rivoluzionario della sei corde il cui apporto musicale e compositivo ha ridisegnato anche i confini del rock a trecentosessanta gradi, dall’heavy metal al punk, passando per il jazz e la pop music. Tantissimi i messaggi di cordoglio che in queste ore si sono succeduti.
“Ho incontrato Jeff Beck quando avevo 17 anni e sono stato felice di conoscere un ragazzo così, un ragazzo che è stato in grado di mostrarmi come dovrebbe essere affrontata questa cosa del suonare la chitarra. Jeff era un’anima meravigliosa e già ci manca tremendamente”, ha scritto Billy Gibbons degli ZZ Top. “Con la morte di Jeff Beck abbiamo perso un uomo meraviglioso e uno dei più grandi chitarristi del mondo. Ci mancherà tanto a tutti”, ha postato su Twitter Mick Jagger, leader dei Rolling Stones.
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Così Toni Iommi dei Black Sabbath: “Sono rimasto totalmente scioccato nell’apprendere la tristissima notizia della morte di Jeff Beck. Jeff era una persona così gentile e un eccezionale chitarrista iconico e geniale – non ci sarà mai un altro Jeff Beck. Il suo modo di suonare era molto speciale e decisamente brillante! Ci mancherà”, e così Ozzy Osbourne: “non posso esprimere quanto sono rattristato nel sentire della morte di Jeff Beck. Che terribile perdita per la sua famiglia, i suoi amici e i suoi numerosi fan. È stato un vero onore aver conosciuto Jeff e un incredibile onore averlo fatto suonare nel mio album più recente. Viva Jeff Beck”.
Fra i vari successi discografici di Jeff Beck si ricordano i sei Grammy per la migliore performance strumentale rock e un altro per la migliore performance strumentale pop. Nel 1965 sostituì Eric Clapton negli Yardbirds (con cui incise tre dischi tra il 1965 e il 1966) tre anni dopo formò la sua band con Rod Stewart e Ron Wood poi diventato una colonna dei Rolling Stones. Il gruppo aveva debuttato nel 1968 con ‘Truth’ che fece da traccia a un altro collega degli Yardbirds, Jimmy Page, quando parecchi mesi più tardi formò i Led Zeppelin. Da solista ha registrato dieci album, tutti pubblicati tra il 1975 e il 2016, mentre nove sono i live album usciti a suo nome. Dimensione, quella concertistica del palco, dove Beck si esaltava ed esaltava colleghi e pubblico presente.
“Assolutamente sbalordito nel sentire della scomparsa di Jeff Beck, uno dei più grandi di tutti i tempi! Il suo stile innovativo ha dato vita ad alcuni dei miei album fusion preferiti come There & Back e Blow By Blow… e il suo DVD Live at Ronnie Scott è una master class assoluta. Rip”, ha commentato il batterista Mike Portnoy. “Notizie strazianti per segnalare che il defunto, grande Jeff Back è tristemente morto. Nessuno suonava la chitarra come Jeff. Per favore, procuratevi i primi due album del Jeff Beck Group e ammirate la sua grandezza”, ha scritto Gene Simmons dei Kiss.
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Infinite le sue collaborazioni in oltre cinquanta anni di carriera: da Jon Bon Jovi con cui ha lavorato anche sulla colonna sonora del film Young Guns II (con il singolo “Blaze of Glory”) a Roger Waters, Brian May, Van Morrison, Buddy Guy, Jimmi Page, Tom Jones, David Bowie, Joss Stone, Beth Hart, Zucchero, Carlos Santana e molti altri. L’ultima risale al 2022 quando, con Johnny Depp ha pubblicato l’album di cover dal titolo “18”. Ha registrato delle parti anche in occasione dell’ultimo studio album di Ozzy Osbourne, per il singolo “Patient n.9”. Nel 2009 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame e la rivista Rolling Stones lo ha inserito al quinto posto assoluto nella classifica dei migliori 100 chitarristi della storia.