Ritrovati tre dipinti di Pellizza da Volpedo: la città del pittore organizza una mostra
A trent’anni dall’apertura dello Studio-Museo Pellizza, una mostra celebra il legame tra il noto pittore divisionista e Volpedo, sua città natale. In esposizione anche tre preziosi dipinti ritrovati dopo svariati decenni.
Paesaggi ritrovati di Pellizza da Volpedo
Il fascino della natura. Paesaggi ritrovati di Pellizza da Volpedo non è una semplice mostra sul principale esponente del divisionismo italiano, bensì rappresenta un’occasione unica per tre valide ragioni.
La prima è che nell’allestimento sono presenti, tra gli altri, tre dipinti ritenuti perduti da circa un secolo e soltanto recentemente ritrovati grazie alla collaborazione di influenti collezionisti privati.
La seconda è che la retrospettiva occupa gli spazi dello Studio-Museo Pellizza a Volpedo, città natale dell’artista piemontese, tra le cui pareti è stato realizzato l’iconico quadro Il Quarto Stato (1901).
La terza è che la mostra segna l’inizio di una serie di importanti iniziative volte a celebrare il lato sia artistico che umano di Pellizza da Volpedo, che nel 2025 culminerà con una grande monografica nella Galleria d’arte moderna di Milano. In quell’occasione i visitatori potranno ammirare la quasi totalità delle opere del pittore divisionista, compresa la celebre tela originale del Quarto Stato.
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La Clementina
Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) sviluppò con particolare interesse Il tema del paesaggio, soprattutto in seguito a un viaggio a Parigi per l’Esposizione universale del 1900, nella quale aveva osservato con attenzione i lavori dell’Ecole de Barbizon.
Anche la Biennale di Venezia del 1901 fu per l’artista un’ottima occasione per studiare le opere del pittore Antonio Fontanesi che lo incentivarono ancora di più all’osservazione diretta della natura e alla riproduzione di paesaggi dell’entroterra piemontese.
Da questo florilegio di stimoli nacque l’opera La Clementina (1907), quadro esposto per la prima volta durante l’ottava Biennale di Venezia nel 1909 e del quale si erano perse le tracce fino ad oggi.
Fiore all’occhiello di questa mostra, la tela incarna in maniera intensa e verace i temi della natura e della vita contadina. Al centro della composizione troneggia un grande albero mentre sullo sfondo a sinistra troviamo una piccola cascina e una donna china sui campi, intenta nel lavoro. Un quadro questo che sembra emanare l’odore della terra e che ingloba nei colori bruni della campagna edifici e figure umane, come facessero parte di un unico grande organismo.
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Mattino d’estate e Pontecastello
Le altre due rare opere fino a poco fa ritenute perdute e ora presenti in mostra sono Mattino d’estate (1905) e Pontecastello (1904). Anche la storia di queste due opere va seguita sottotraccia perché esposte pochissimo in pubblico – l’ultima ad Alessandria nel 1954 – prima del loro oblio.
Pellizza da Volpedo terminò Mattino d’estate nel 1905 e lo regalò a sua sorella maggiore Marietta. La donna lo espose nel suo salotto a Casalnoceto fino ai primi anni Quaranta quando venne acquistato dal commendatore Antonio Orlandi, all’epoca proprietario della terza opera ritrovata ossia Pontecastello.
Mattino d’estate raffigura un bosco illuminato dal sole in un limpido mattino ed è dominato dalle accese e variegate tonalità del verde.
Pontecastello invece rappresenta un angolo di Volpedo ormai scomparso, immortalato dai pennelli dell’artista in un afoso pomeriggio estivo. Il dipinto fa parte di quella serie che lo stesso Pellizza definì “paesista”. Tra le rare apparizioni pubbliche del quadro ricordiamo quella all’Esposizione nazionale di Belle Arti di Pavia del 1913 e l’inserimento negli anni Cinquanta all’interno della collezione Orlandi.
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Gli organizzatori della mostra
«Con questa mostra – dichiarano gli organizzatori – si inizia un percorso di rinnovato approfondimento dell’opera pellizziana, che proseguirà con Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo, in autunno al castello di Novara. Culminerà in una monografica nel 2025 alla Galleria d’arte moderna di Milano, nella Villa Reale di via Palestro in cui si conserva il Quarto Stato».
È prevista inoltre l’uscita nelle sale cinematografiche del docufilm – diretto da Francesco Fei, con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio – “Pellizza Pittore da Volpedo” prodotto da Mets e Apnea in collaborazione con Fondazione Cr Tortona, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e il contributo di Gallerie Maspes Milano.
Il fascino della natura. Paesaggi ritrovati di Pellizza da Volpedo è un’esposizione visitabile gratuitamente fino al prossimo 22 settembre ed è organizzata dal Comune di Volpedo e dall’Associazione Pellizza, in collaborazione con Mets Percorsi d’Arte.
Per conoscere giorni e orari d’apertura dello Studio-Museo Pellizza è possibile collegarsi al sito web www.pellizza.it .
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