“Ripley”: le location italiane della nuova serie Netflix
Su Netflix c’è “Ripley“, una serie tv composta da otto episodi, diretti e sceneggiati da Steven Zaillian. Si tratta del remake del film del 1999, chiamato “Il talento di Mr Ripley”, a sua volta ispirato all’omonimo romanzo del 1955.
Come le precedenti versioni della storia, anche la nuova serie Netflix, in bianco e nero, è stata girata in Italia.
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Grazie al carisma del protagonista Andrew Scott, l’eleganza della fotografia privata del colore, le atmosfere da noir d’altri tempi e una gestione del ritmo assolutamente anomala rispetto agli standard della serialità contemporanea, la serie diretta da Steven Zaillian ci rivela ancora un’altra prospettiva sul personaggio nato dalla penna di Patricia Highsmith.
Il cast
Questa volta nei panni dell’abile truffatore vediamo Andrew Scott, amatissimo volto della serie Fleabag e del recente film Estranei. Al suo fianco Johnny Flynn nel ruolo del ricco Dickie Greenleaf e Dakota Fanning in quello della sua fidanzata Marge Sherwood.
Nel cast di “Ripley” troviamo anche Eliot Sumner nei panni di un amico di Dickie, Maurizio Lombardi, in quelli dell’ispettore Pietro Ravini, e Margherita Buy, John Malkovich e Ann Cusack in piccoli ruoli secondari.
La trama
Tom Ripley (Andrew Scott) è un giovane contabile americano dotato di un’ingegnosità senza scrupoli, che riscuote crediti non suoi sfruttando tempismo e parlantina al telefono.
Ripley viene ingaggiato dal ricco padre di suo vecchio amico per una precisa missione: trasferirsi in Italia per persuadere il ricco erede Dickie Greenleaf (Johnny Flynn) a ritornare negli Stati Uniti. Il giovane vive in Italia con la sua compagna Marge Sherwood (Dakota Fanning), sperperando i soldi del proprio fondo fiduciario fingendo di fare il pittore e vivendo “la dolce vita italiana” fra spiagge, belle case e vino rosso.
Accettato il ben pagato incarico, Ripley resta ammaliato dalla vita dell’amico Dickie e della bella Marge. Senza però alcuna intenzione di riportarlo a casa: cercherà invece di sostituirsi a lui e vivere la sua vita, in quella che potrebbe diventare la sua truffa più remunerativa.
La sua abilità nel mentire, truffare e assumere identità altrui porta Tom Ripley su un percorso oscuro di inganni e crimini, mentre cerca di inserirsi nella vita bohémien dell’Italia degli anni ’50, tessendo una rete sempre più complessa di relazioni e falsità.
Un personaggio, tanti volti
Nel corso di quasi settant’anni dall’uscita del romanzo di Patricia Highsmith, il personaggio di Tom Ripley è vissuto in più versioni cinematografiche, offrendo al pubblico interpretazioni tanto divergenti quanto affascinanti. Di decennio in decennio, ogni attore e regista ha declinato a suo modo il profilo del truffatore.
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Si pensi all’iconica performance di Alain Delon in “Delitto in pieno sole” (Réné Clément, 1960) e all’intensa e tormentata rappresentazione offerta da Matt Damon nel film “Il talento di Mr. Ripley” (Anthony Minghella, 1999).
O ancora a “L’amico americano” (Wim Wenders, 1977) in cui l’anti-eroico Dennis Hopper si trasforma in una sorta di schermo per le ossessioni del regista riguardo alla cultura americana, riecheggiando il suo “Easy Rider” (1969). Da non dimenticare anche “Il gioco di Ripley” (2002) in cui Liliana Cavani seppe far emergere la natura dandy del personaggio.
Le location italiane
Una delle differenze fondamentali tra la nuova serie e il film del 1991 è la scelta di non ambientare l’inizio della storia nell’immaginaria Mongibello ma in una vera, piccola località della costiera amalfitana: Atrani. Con i suoi 0,1206 km² questo piccolo borgo con vista sul Golfo di Salerno detiene il primato di comune più piccolo d’Italia.
Dalla Collegiata di Santa Maria Maddalena, edificata su una ex rocca medioevale ad Atrani, l’azione si sposta a Capri, per proseguire a Ischia, la Costiera Amalfitana, Maiori, il porto di Pozzuoli, Monteoliveto, Capodimonte e la pittoresca città di Napoli, nel suo “cuore popolare” – il Rione Sanità e via dei Tribunali.
La serie si sposta costantemente da Nord a Sud, mostrando l’Italia degli anni ’50 e ’60 come uno scenario da sogno, tra bellezze naturali, architettoniche e artistiche.
Alcuni degli episodi più importanti di Ripley sono invece ambientati tra i monumenti del centro storico di Roma, tra i cui spicca Castel Sant’Angelo. Le riprese sono state fatte nel 2020, in pieno Covid: per questo nel film c’è una perfetta atmosfera rarefatta, quasi irreale che avvolge i vicoli della Capitale. Il magnifico appartamento preso in affitto da Tom Ripley è in realtà una suite del Grand Hotel Plaza, tra Piazza di Spagna e Trinità dei Monti. Per le vedute della città, invece, la troupe si è servita di una location esclusiva: la Terrazza dell’Accademia di Francia.
Si passa poi alla costa dell’antica Anzio e al suo Molo Innocenziano.
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Gli ultimi episodi si spostano invece a Palermo, in particolare tra il Mercato della Vucciria e Piazza Meli, e negli angoli più affascinanti del suo centro storico, dal Santuario del Monte Pellegrino a Piazza San Francesco, dai Quattro Canti all’Oratorio San Lorenzo, dalla Cattedrale a Piazza Borsa.
Per il gran finale, come nel film del 1991, la serie punta tutto sui canali e gli scorci inconfondibili della città di Venezia, tra cui Piazza San Marco, Campo San Polo e il Ponte dell’Accademia. La magnifica facciata del palazzo nobiliare abitato da Tom Ripley appartiene in realtà a Palazzo Contini Polignac, celebre per essere stato uno dei punti di ritrovo per le élite e i vertici della società italiana tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.