Ring of Fire: il regalo di June Carter all’amato Johnny Cash
June Carter, figlia d’arte e lei stessa bambina prodigio aggregata ad una delle country band più famose di tutti i tempi, la Carter Family, non era mai vissuta troppo lontana dal palcoscenico.
Il suo primo matrimonio (appena ventitreenne), nel 1952 con Carl Smith, altra giovane star del Grand Ole Opry, era sembrato a molti la classica favola maturata nel mondo delle celebrità, ma molto presto fu evidente ad entrambi che l’unione non risolveva bensì accentuava le rispettive inquietudini giovanili. June era già una stella del country, ma le sue ambizioni artistiche erano tutt’altro che soddisfatte, e sognava il cinema o la televisione. A sua volta Carl aveva un esercito di fan femminili e si gongolava nel suo successo ma proprio per questo cercava nella famiglia un porto sicuro, e nella moglie una casalinga devota che lo mettesse al riparo dalle tentazioni.
Alla fine entrambi presero atto pacificamente dell’impossibilità di continuare il menage su queste premesse, separandosi nel 1955 nonostante la nascita della figlia Rebecca Carlene. Il fallimento del matrimonio aveva addolorato June, ma niente affatto spento i suoi sogni di realizzazione artistica.
Nello stesso anno andò a New York dove frequentò una scuola di recitazione conoscendovi Robert Duvall, l’attore poi divenuto molto celebre, che le fu caro amico per tutta la vita. Durante i due anni di soggiorno nella Grande Mela ebbe qualche particina in film e serie televisive, ma niente che la convincesse di avere davvero trovato la sua strada. Così, nel 1957 June torno a Nashville dove fu immediatamente circondata d’affetto e d’attenzioni dal suo pubblico e perché no, da nuovi corteggiatori. Tra di loro, un giovanotto emergente del Sud, dagli occhi voluttuosamente scuri e profondi: Elvis Presley.
Per quanto June abbia sempre negato una vera e propria storia tra loro, l’ex marito Carl e il futuro marito Johnny Cash non devono esserne stati troppo convinti. È un fatto che in futuro, al figlio John Carter Cash June avrebbe confessato: “Sai, tuo padre è sempre stato geloso di Elvis“, il che spiegherebbe rapporti corretti ma fin troppo formali tra i due coetanei che avevano raggiunto il successo contemporaneamente, per giunta appartenendo alla medesima casa discografica.
June aveva incontrato Cash nei backstage dei concerti, e qualcosa deve essere scattato fin da subito se è vero che, quando lui le disse in pubblico che un giorno o l’altro l’avrebbe sposata, la sua risposta fu: “Bene. Non posso aspettare”. Così, mentre Cash consumava vistosamente il suo matrimonio con Vivian Liberto, June sposò nel 1957 un uomo totalmente estraneo all’ambiente dello spettacolo,rip Nix, cercando in lui probabilmente quiete e sicurezza (dopo altri mestieri esercitati Rip ora faceva il poliziotto!), ma senza rinunciare ad esibirsi. La piccola Rebecca Carlene e la neonata Rosanna Lea stavano più col padre che con la madre, la quale era sempre spesso in tournèe con Johnny Cash.
Conclusione inevitabile: doposei anni il matrimonio finì. A quel punto il senso di frustrazione di June Carter deve essere stato ai massimi livelli: due matrimoni falliti e un uomo vicino – Johnny Cash – di cui si stava perdutamente innamorando, ma che rappresentava un pericolo ancora più grande, visto che la sua cupa determinazione a percorrere il tunnel della droga poteva stroncargli la vita prima che la carriera, e trascinare con sé nella rovina tutti quelli che lo amavano.
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Eppure, prima ancora di riuscire a distoglierlo dal veleno e formare con lui una delle coppie più celebri e durature della storia dello spettacolo, June aiuto Johnny dal punto di vista artistico. In un momento molto difficile, gli fornì una canzone scritta da lei e Merle Kilgore e già incisa nel 1962 (Ring of Fire ndr), che lo avrebbe riportato in auge tra i discografici della Columbia dopo che Cash non piazzava un singolo in classifica da quasi 4 anni. Johnny ci mise molto del suo, inventandosi un arrangiamento con delle trombe alla messicana (cosa mai sentita prima nel country), accentuando così il carattere passionale del motivo. La canzone fu un grande successo e, manco a dirlo, parlava dell’amore come di un fuoco più infernale che paradisiaco, probabilmente alludendo a un legame percepito come pericoloso ma verso il quale si è spinti da un impulso irrefrenabile.
(Tratto da “Johnny Cash The Man in black Testi commentati / Valter Binaghi e Francesco Binaghi)
Love is a burning thing
And it makes a fiery ring
Bound by wild desire
I fell into a ring of fire
I fell into a burning ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
I fell into a burning ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
The taste of love is sweet
When hearts like ours meet
I fell for you like a child
Oh, but the fire went wild
I fell in to a burning ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
I fell in to a burning ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
The ring of fire, the ring of fire
The ring of fire
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