Riaprono i depositi della Galleria Borghese: un tesoro tutto da scoprire
Dal 23 febbraio al 5 maggio 2023 riaprono i depositi della Galleria Borghese a Roma, preziosa occasione per ammirare 260 capolavori disposti in una vera e propria seconda quadreria.
Un terzo piano colmo di capolavori
Tutti conoscono la ricchezza e la bellezza della Galleria Borghese a Roma. L’illustre collezione del cardinale Scipione Borghese (1577-1633) decora le venti sale della celebre villa dando vita a uno dei più prestigiosi musei del mondo.
Al terzo piano tuttavia c’è un tesoro di equivalente bellezza, composto da ben 260 quadri, di solito interdetto al pubblico e per questo sconosciuto ai più. Si tratta delle numerose opere che non trovano spazio nella già affollata pinacoteca sottostante e che vengono conservate nei depositi della Galleria.
Chi immagina semplici magazzini con oggetti accatastati in modo casuale, si sbaglia di grosso: gli spazi infatti sono allestiti come una vera e propria seconda quadreria, suddivisa per aree tematiche.
Dal 23 febbraio al 5 maggio un simile tripudio di bellezza e cultura verrà aperto ai visitatori che così potranno integrare il già fiorente percorso abituale, con un ulteriore piano colmo di capolavori da esplorare.
Leggi anche: Al Chiostro del Bramante arriva “Infinity”, mostra sull’arte di Michelangelo Pistoletto
L’allestimento della quadreria
Ordinato in base alle scuole di pittura, corredato di appositi apparati espositivi, il luminoso ambiente dei depositi espone, su due livelli, circa 260 dipinti. Nel corridoio esterno si trovano grandi tele di ambito raffaellesco, tra le quali la splendida Madonna con Bambino di Scipione Pulzone, la Madonna con Bambino di Perin del Vaga, la copia della celebre Madonna di Casa d’Alba della National Gallery di Washington.
Lungo le pareti del salone centrale, dedicate al Cinquecento e al Seicento, sono esposte, tra le altre, la Venere dormiente di Girolamo Pennacchi, alcune tele dei Carracci e Le Tre età dell’uomo, copia da Tiziano eseguita dal Sassoferrato.
Nel vano centrale si trova la Deposizione di Cristo nel sepolcro di Passignano, mentre al piano superiore il Cristo flagellato di Giovanni Baglione, il biografo del Caravaggio. Nelle teche sono conservati opere di dimensioni più contenute: tra questi si evidenzia una raccolta di splendidi dipinti a olio su pietra paesina di Antonio Tempesta, oltre a preziosi paesaggi su rame e su alabastro, specifici del gusto collezionistico dell’epoca.
Leggi anche: Centenario di Roy Lichtenstein: Parma celebra il maestro della Pop Art con una grande mostra
Come accedere ai depositi
L’apertura eccezionale dei depositi rientra nell’iniziativa Tesori da svelare, progetto che viene riproposto dopo il successo delle precedenti edizioni.
Originariamente considerati luogo di approfondimento e ricerca, a cui accedere sotto richiesta e specifica motivazione, oggi si ritiene opportuno svelare periodicamente agli appassionati i ricchi depositi borghesiani, non solo per dare il giusto risalto ai più grandi esponenti dell’arte italiana, ma anche per valorizzare la certosina collezione di manufatti assemblata da Scipione Borghese. Un intervento strutturale e decorativo promosso da Marcantonio IV Borghese, risalente al tardo Settecento, ha modificato l’assetto voluto dal Cardinale e non consente più l’esposizione dell’intero corpus artistico.
I depositi si possono visitare gratuitamente dal martedì al venerdì previa prenotazione al numero 06 67233753. L’appuntamento è alle ore 16.00 al banco informazioni del museo, accanto alla biglietteria. Le visite sono calmierate e hanno una durata massima di 45 minuti ognuna.
Leggi anche: SalTo 2023: ospiti e date della rassegna letteraria più importante d’Italia