“Rembrandt 12”: la prima biblioteca condominiale di Milano gestita da 72 famiglie
Oltre 6000 volumi in una portineria in disuso: è la prima biblioteca condominiale a Milano, in Via Rembrandt 12.
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A inizio 2013, l’ambizioso progetto nasce dalla passione del primo presidente, Roberto Chiapella, venuto a mancare nel 2022, che ha scelto di investire energie e tempo per realizzare un sogno alimentato dall’amore per i libri e per le persone. In realtà tutto iniziò per caso, a partire dal ritrovamento di libri abbandonati in un cassonetto: perché non recuperarli, aggiungerne altri e metterli a disposizione della comunità?
È così che una portineria dimessa è stata attrezzata con scaffali, poltrone e una macchinetta automatica del caffè per rendere più piacevole la lettura. L’idea è subito piaciuta alla maggior parte dei condomini, ma inizialmente non è stata vista di buon occhio da una parte degli inquilini per problemi legati alla sicurezza. È stata indetta, quindi, un’assemblea di condominio per discutere la questione: lo scetticismo iniziale di alcuni è stato spazzato via dalla capacità aggregativa che viene riconosciuta alla biblioteca e dall’attività di presidio fisso che Roberto Chiapella aveva organizzato.
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Presto quello che nasceva come spazio privato è diventato un luogo accogliente capace di guardare oltre i confini della dimensione condominiale. Aperta tre volte a settimana – martedì, giovedì e sabato dalle 16 alle 18 – la biblioteca condominiale ha da poco festeggiato gli undici anni di attività. Oggi è gestita dalle 72 famiglie distribuite su otto piani che fanno a turno per mantenere aperta e operativa la biblioteca condominiale e si destreggiano tra libri in arrivo, catalogazioni, schede e prestiti. Già perché tutto funziona come da tradizione, per garantire un servizio efficiente, ma sono l’informalità e l’ospitalità a fare dello spazio un punto di riferimento per il quartiere e, dopo poco, per l’intera città.
Nella nuova biblioteca si incontrano vicini di casa, ma anche perfetti estranei, si consolidano rapporti e nascono amicizie: così l’anonimato tanto spesso associato alla grande città diventa famiglia. Rembrandt 12 – questo il nome della biblioteca e della pagina Facebook dedicata a partire dall’indirizzo – non solo dura nel tempo ma ha fatto scuola: sono ormai più di 20 le realtà analoghe sparse per i quartieri della città, in una rete di cultura e solidarietà pienamente integrata nel sistema istituzionale.
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Il presidente Roberto Chiappella raccontava che l’idea della biblioteca condominiale “nasce principalmente dalla volontà di rendere uno spazio in disuso un luogo di socializzazione per le persone del palazzo“. Infatti oggi Rembrandt 12 è molte cose: un esempio di recupero di spazi comuni, occasione di economia circolare, promozione culturale e socialità.