“Recupero dell’Essenziale”, il libro di poesie di Michela Zanarella: l’intervista
Esiste una lingua segreta che s’impara
origliando ai piedi dell’erba
sottoterra c’è una folla di ombre sepolte
rugiade strette che vogliono tornare
sale su per le radici la grammatica dei papaveri
sosta come respiro tra le labbra il sogno di fiorire
il sole varia la sua voce a seconda della luce
cede la parola al silenzio ed è petalo sanguigno
che osa tramonti prima della sera.
(Recupero dell’Essenziale)
Le emozioni in versi
Questi versi, estratti dalla silloge poetica “Recupero dell’Essenziale”, sono frutto della penna di Michela Zanarella, giornalista pubblicista – redattrice di Periodico Italiano Magazine, Presidente della Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo (RIDE-APS), Presidente A.P.S. “Le Ragunanze”; Extraordinary Ambassador for Naji Naaman’s Foundation for Gratis Culture. Dal 2020 fa parte del gruppo di esplorazione letteraria PoetiEmozionali.www.michelazanarella.it
L’ultima fatica della scrittrice, “Recupero dell’Essenziale”, edita da Internolibri, è il frutto di un recupero di poesie andate perdute, ritrovate con l’aiuto di alcuni amici dell’autrice. “La raccolta – si legge dalla sinossi- con prefazione di Dante Maffia e postfazione di Anna Santoliquido, è dedicata all’amica Marcella Continanza, voce nota della poesia contemporanea, ideatrice del Festival della Poesia Europea di Francoforte sul Meno, scomparsa il 29 aprile 2020. Con una scrittura densa e viva, la poetessa ci accompagna nel suo cammino di ricerca e riflessione sui grandi temi dell’esistenza fino a condurci nella dimensione del sogno, della memoria, della bellezza, in piena comunione con l’universo. Attenta scrutatrice del mondo, Zanarella si lascia trasportare dagli elementi della natura che regolano la vita sulla terra, si pone in ascolto rivelando al lettore le infinite voci del cosmo”.
Abbiamo incontrato Michela Zanarella per conoscere meglio l’autrice e il suo mondo poetico.
Ciao Michela e benvenuta.
Nella sinossi di “Recupero dell’Essenziale” si legge che il libro prende forma dal mistero delle coincidenze, cosa significa?
In realtà il significato deriva da diverse situazioni che si sono concatenate. Mi spiego meglio, avevo perso l’intera produzione inedita per un guasto al computer e quindi questo libro nasce grazie al ritrovamento dei testi recuperati da alcuni miei amici. Mi hanno aiutato a comporre l’intera raccolta poiché, fortunatamente, avevo mandato loro in visione i testi scritti e loro li avevano conservati. Quindi, grazie ad un gesto di amicizia ha preso forma e vita la raccolta.
Il libro è dedicato ad una persona a me molto cara che è stata un’autrice contemporanea, una voce molto importante della poesia italiana e non solo, è stata anche ideatrice del Festival Europeo della poesia di Francoforte, sto parlando di Marcella Continanza. Ho voluto ricordarla perché purtroppo lei non c’è più e mi sentivo in dovere di dedicarle questa raccolta in segno dell’amicizia. Il filo conduttore di questo libro è proprio quello che per me è essenziale, ovvero, gli affetti, le persone care e quindi gli amici.
Quindi l’idea iniziale non era quella che vediamo oggi?
No, l’idea iniziale era completamente diversa, anche con un altro titolo. Avevo pensato a tutta un’altra struttura del libro. Invece, in seguito a questa vicenda, ho pensato di cambiare un po’ tutto; l’ordine coincide con l’ordine di invio dei testi da parte dei miei amici.
Sei stata uno degli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma nord”, qual è stato il percorso che ti ha portato al raggiungimento di questo traguardo?
Il mio percorso è iniziato in un’età non giovanissima, se vogliamo dire. In ogni caso, ho sempre cercato di essere molto attiva e curiosa e negli anni ho pubblicato diverse raccolte; “Recupero dell’Essenziale” è la mia 17 esima raccolta. Poi è arrivato questo bellissimo esperimento che Federico Moccia ha ideato, permettendo ai suoi lettori e ai suoi fan di accedere attivamente al suo romanzo. Ha aperto un contest a cui ho partecipato casualmente inviando una mia poesia e, tra le migliaia di opere inviate, ha scelto otto autori, tra cui anche il mio testo. Sinceramente non me lo aspettavo (sorride), la cosa bella è stata anche che, oltre ad aver inserito il testo, ha dedicato un capitolo ad ognuno di noi, diventando personaggi veri e propri all’interno del libro. Federico Moccia ci ha fatto vivere attraverso la sua scrittura.
Ha sempre voluto fare la scrittrice?
Assolutamente no (ride), avevo altre prospettive di vita. In realtà facevo una vita lontanissima dal mondo della scrittura e dell’editoria. Ho iniziato a lavorare giovanissima e il mio percorso di scrittura è arrivato dopo un incidente stradale a cui sono sopravvissuta. Direi che il mio rapporto con la scrittura sia stato inaspettato, l’ho accolto con stupore ma ho cercato di proseguire nel tempo.
Pensi che la scrittura sia una percorso di guarigione?
Nel mio caso lo è stato. La poesia mi ha dato una nuova visione della vita ma anche una consapevolezza di una direzione alla quale non avrei mai pensato prima. infatti, dal momento in cui ho iniziato a scrivere, sono cambiate moltissime cose; non ho cambiato solo il modo di vivere ma anche città, mi sono trasferita dal Veneto a Roma e ho inseguito i miei sogni. La scrittura è diventata una parte dominante della mia quotidianità e del mio lavoro.
Quali sono state le tue fonti d’ispirazione letterarie?
Ho sempre avuto dei riferimenti importanti. Ho sempre letto i classici, quindi Ungaretti, Pascoli, Quasimodo. Poi mi sono soffermata, in particolare, su Pierpaolo Pasolini perché è un poeta che amo e che apprezzo molto per la sua schiettezza espressiva. Anche perché sono andata a vivere nel quartiere in cui lui ha ambientato una buona parte dei suoi romanzi tra cui “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”, Monteverde.
Concluderei con un’ultima domanda relativa al tuo ultimo libro, cosa dovrà aspettarsi il lettore?
Penso che sia un bel viaggio di esplorazione e conoscenza che parte da molto lontano. C’è anche un aspetto molto filosofico, riflessivo, meditativo. Una ricerca accurata delle immagini perché sono molto legata agli elementi della natura quindi anche l’osservazione di quello che avviene nella realtà quotidiana. Quindi, sarà un’immersione vera e propria anche per staccare dal tempo frenetico, perché la poesia ha bisogno di attenzione e di silenzio. Spero che il lettore si ritrovi in una pace che lo porti a ritrovare un equilibrio.