Recitare è un gioco, ma manteniamo alta la qualità: intervista a Chiara Degani
È nel cast della fiction di RaiUno Cuori, l’attrice veronese Chiara Degani, al fianco di Daniele Pecci, Pilar Fogliati e Matteo Martari. Con la regia di Riccardo Donna, la serie televisiva è ambientata a Torino negli anni sessanta, parla di un gruppo di medici che cercano di rivoluzionare la medicina cercando di arrivare al trapianto di cuore tra interventi, lotte di potere, amori e amicizie. Nella fiction Chiara interpreta Beatrice Dattilo, donna elegantissima dal carattere forte che ricopre un ruolo di potere ma nasconde un lato caldo, amorevole e materno.
Ma la televisione non è l’unico impegno dell’attrice. È, infatti, a teatro in tournée nazionale con lo spettacolo La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams, regia di Pier Luigi Pizzi, al fianco di Elena Sofia Ricci.
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Partendo dalla serie televisiva “Cuori”, quanto è stato importante per te farne parte? Quanto si avvicina al tuo carattere il personaggio di Beatrice?
I personaggi che interpretiamo sono sempre molto utili. Ci fanno scoprire nuovi lati del nostro carattere o ne confermano altri. È molto affascinante poter lavorare conoscendo l’animo umano, siamo molto fortunati in questo. Beatrice Dattilo sarebbe una donna da frequentare, mi è piaciuta subito, già dal provino, io ho trovato qualcosa in lei e lei ha trovato qualcosa in me. Ci siamo annusate e ci siamo piaciute. Beatrice viene interpretata da me, quindi molto probabilmente c’è qualcosa che mi appartiene in lei, ma il personaggio di Beatrice nasce dalla penna degli sceneggiatori, quindi… È proprio un bel personaggio da interpretare, rappresenta la donna in carriera. In quegli anni non era facile per una donna ottenere un posto di lavoro importante, lei lo ha meritato e ottenuto: è affascinante, elegante, quando serve tira fuori gli artigli ma è una persona di cui ci si può fidare. Se si innamora, amerà per sempre. Mi dicono che posso sembrare una donna dal carattere forte ma in un istante mi ammorbidisco, chi lo sa!
Fino alla fine dell’anno sarai in scena con Elena Sofia Ricci con lo spettacolo “La dolce ala della giovinezza”. Di cosa si tratta? Che ruolo interpreti? Dove potremo vederlo?
Siamo al teatro Diana a Napoli fino al 7 dicembre, andremo avanti fino al 22 dicembre. Salerno, Avellino, varie località in Campania, Orvieto…È un testo di Tennessee Williams che parla di un giovane, Chance Wayne, che, dopo aver tentato il successo come attore, torna nella sua cittadina natale per riprendersi il suo vecchio amore, Heavenly Finley. Torna con una star del cinema del passato, è il suo gigolò. Nell’incontrare le sue vecchie conoscenze capisce che non lo aspetta una bella fine. Tra i vecchi amici, c’è Miss Lucy, una giovane donna, amante da tanti anni del politico Boss Finley e da lui mantenuta, che vive in un albergo dove conosce tutti e passa il tempo sorseggiando cocktails. È un personaggio brillante in realtà, apre il secondo atto portando nuova energia, forse scappa un sorriso per il suo carattere così naif, ma pungente. È molto incuriosita da Chance Wayne e terribilmente affascinata da Alexandra Del Lago. Rappresenta in realtà una grande solitudine e insoddisfazione. È rimasta bloccata in quel piccolo mondo e in quella pessima mentalità.
E’ difficile vestire i panni di diversi personaggi in diversi ambiti? Tra il teatro e la tv, cosa preferisci? Essere un’attrice in tv è diverso rispetto ad essere un’attrice in teatro? Se sì, in cosa?
Ma no, è un gioco! Certo uno può distrarre l’altro ma poi si torna subito sulla retta via. Il lavoro dell’attore è bellissimo sia in teatro, che al cinema o per la televisione. L’importante è cercare di mantenere sempre una certa qualità! Si può lavorare dappertutto ma si può essere portati o interessati a una cosa piuttosto che ad un’altra. Per me, per esempio, la passione è nata in teatro ma vorrei tanto arrivare a un certo tipo di cinema. Parliamo di mezzi di intrattenimento e di cultura molto diversi, il pubblico è diverso! Quindi anche l’attore dovrà adattare la sua arte in base al mezzo che utilizza per esprimerla.
Sei laureata in lingue, ma hai poi proseguito il tuo percorso di vita professionale sulla scia della recitazione. Come nasce questa passione? Qual è il primo ricordo che hai legato ad essa?
I motivi che ti spingono a fare questa scelta possono essere profondi e delicati. È iniziato tutto nella mia città in un momento in cui avevo bisogno di esprimermi in un certo modo. Ho iniziato frequentando dei corsi di teatro, facendo spettacoli off e lavorando per un canale televisivo musicale. Ricordo perfettamente la sensazione che ho provato durante l’allestimento di uno spettacolo, in quel momento ho capito che quel materiale umano avrebbe dovuto riempire le mie giornate.
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