L’omaggio della Recitar Leggendo a Dostoevskij e al capolavoro “L’idiota”
L’11 novembre 2021 si è festeggiato un importante avvenimento: cadeva infatti il bicentenario della nascita dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij, autore di capolavori immortali della letteratura come “Delitto e castigo”, “Memorie dal sottosuolo” e “I fratelli Karamazov”.
E proprio da queste tre opere sono stati tratti degli audiolibri di grande qualità dalla casa editrice Recitar Leggendo Audiolibri, una realtà italiana indipendente nata nel 2004 e curata da Claudio Carini, attore di prosa con oltre quarant’anni di esperienza nel campo della lettura ad alta voce.
Dalle parole di Carini: “Recitar Leggendo produce audiolibri particolarmente accurati da un punto di vista interpretativo, applicando un metodo di adesione psicologica ai personaggi presenti nel testo e servendosi di accorgimenti timbrici sottili e sfumature interpretative che, grazie ad un sapiente uso del mezzo microfonico, scendono in profondità nella psiche dell’ascoltatore, rendendo la voce sempre complice, e mai prevaricatrice, del testo prescelto”.
Dopo i tre romanzi appena menzionati, la casa editrice si è cimentata egregiamente nel trasporre in audiolibro un altro caposaldo dostoevskiano della letteratura russa: “L’idiota”. Pubblicato nel 1869, il romanzo ha avuto una gestazione itinerante, essendo stato concepito a Ginevra nel 1867 e terminato poi a Firenze, dopo varie peripezie, nel 1868.
L’autore era oberato dai debiti e per questo fu costretto all’esilio; come molti dei suoi personaggi egli soffriva una condizione di indigenza che lo portava ad essere un uomo tormentato, mai in pace neanche quando si dedicava alla sua arte.
In quest’opera, per la prima volta nella sua produzione, Dostoevskij presenta il ritratto di un uomo completamente buono, il principe Lev Nikolàevič Myškin, che purtroppo deve fare in conti con la società russa di fine Ottocento, corrotta, dedita al vizio e poco propensa ad accettare la gentilezza e il garbo.
Myškin è una chimera, e pagherà il prezzo di non vedere la realtà per quella che è, di essere un idiota appunto – nel senso di non essere scaltro e manipolatore come coloro che disgraziatamente incontra sulla sua strada, come Rogožin.
Dostoevskij sembra quasi proporre una riscrittura della storia di Cristo: Myškin è compassionevole ed empatico ma al contrario del suo illustre antecedente non riesce a salvare nessuno, anzi, si perde con la feccia, e il suo destino si compie nella disperazione nonostante le premesse luminose con cui l’autore l’aveva accolto nella vicenda.
Recitar Leggendo ci permette di immergerci in una storia oscura e decadente con dei protagonisti vivi e vibranti; un capolavoro senza tempo, uno dei migliori romanzi dello scrittore russo.
Leggi anche: Federico II, l’universalità dell’Impero