Recensione. “We live in time”: Florence Pugh ed Andrew Garfield in un’interpretazione commovente
Un ritratto emozionante e sincero di una relazione complicata e gravata da un problema di salute, reso ancora più potente, ed emotivamente coinvolgente, dalle struggenti interpretazioni di Andrew Garfield “La battaglia di Hacksaw Ridge”, “Tick, Tick… Boom!”) e Florence Pugh (“Piccole Donne”, “Lady Macbeth”). “We live in time” è un film che, forse, non passerà alla storia né segnerà un’epoca, ma non per questo verrà facilmente liquidato come minore.
Diretto da John Crowley (“Boy A”, “Brooklyn”) e scritto da Nick Payne, vede come protagonisti Garfield e Pugh che interpretano Tobias Durand e Almut Brühl. La storia racconta il loro rapporto attraverso l’arco di un decennio, esplorando temi universali come l’amore, la felicità, il valore del tempo e la condivisione di esperienze, sia buone che cattive. Il primo incontro tra Tobias e Almut avviene in circostanze casuali ma la loro connessione è immediata e profonda. Le loro vite sono ulteriormente complicate da segreti del passato che riaffiorano e che mettono alla prova la loro relazione
Nelle quasi due ore di pellicola, a spiccare da subito è l’alchimia tra Pugh e Garfield, straordinariamente affiatati e perfettamente a loro agio nei panni dei rispettivi personaggi, mentre la storyline alterna flashback e flashforward, mostrando come i personaggi affrontano le perdite, i rimpianti e i momenti di gioia. “We live in time” è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e poi alla Festa del Cinema di Roma nel 2024 (sezione Grand Public) e il suo debutto nei cinema italiani, inizialmente previsto per il 28 novembre del 2024, avverrà invece il 6 febbraio di quest’anno per volontà della Lucky Red che lo distribuisce.
Accolto positivamente dalla critica internazionale, in particolar modo da quella d’oltreoceano, ha avuto un buon successo al botteghino, incassando circa 42 milioni di dollari in tutto il mondo. Ha debuttato negli Stati Uniti il 11 ottobre 2024 e successivamente è stato distribuito in altri paesi, tra cui il Regno Unito e la Francia. Florence Pugh, bravissima come al solito, ha lodato la profondità emotiva della storia e la chimica con Andrew Garfield, affermando che è stato un privilegio lavorare con lui ma anche con il regista John Crowley, elogiandone l’approccio innovativo alla narrazione non lineare.
Leggi anche: Mostri umani e umanità mostruosa: la lezione di Lynch e Browning sul diverso
“Una delle cose che amo di questo film è onora la vita emotiva di due persone che potrebbero essere chiunque di noi. Amo il fatto che questa donna abbia avuto una risposta positiva alle avversità che l’hanno colpita”, ha invece commentato Garfield. L’emotività del film è chiaramente pronunciata, vista la drammaticità di taluni eventi, e su questo aspetto Crowley spiega: “Colpisce molto duramente una parte del nostro pubblico che, nel film possono anche rivivere la loro esperienza di vita e tristezza. Ci sono state persone che mi hanno detto: ‘Non vedo l’ora di guardarlo di nuovo da solo e piangere a dirotto’. È molto toccante”.
“We live in time”, tradotto in italiano con “Tutto il tempo che abbiamo” è un film toccante ed emotivamente coinvolgente, una storia d’amore strappalacrime e intensa, recitata magistralmente da due attori in stato di grazia e ben diretta da una regia sobria e ben focalizzata. Ad alcuni potrebbero apparire evidenti i richiami a una pellicola come “Autumn in New York”, ma questa è una storia a sé, e se apprezzate i film romantici – ma anche drammatici – dovete assolutamente vederlo.