Recensione. “Occhiali Neri”: il flop horror di Dario Argento
Doveva celebrare il ritorno al cinema di Dario Argento ma, invece, si è tramutato in un fiasco. “Occhiali neri“, uscito nel 2022, non ha convinto il grande pubblico fin dal suo debutto in sala e probabilmente non riuscirà nell’impresa di fargli cambiare idea nei prossimi tempi. Chissà che ciò non accada in futuro, però. Presentato alla Berlinale del 2022, il film aveva l’ingrato compito di riscattare l’insuccesso di “Dracula 3D” (2012), di conseguenza le attenzioni erano alte e le aspettative ancora di più.
Interpretato da Ilenia Pastorelli e Asia Argento, “Occhiali neri” ha segnato il ritorno del maestro del brivido italiano alle atmosfere del thriller classico, con un meccanismo giallo e la caccia stile gatto col topo tra carnefice e vittima. Un ritorno che vede anche riaccendersi la collaborazione del regista romano con lo sceneggiatore Franco Ferrini, autore degli script di alcuni dei suoi film più celebri, come “Phenomena” e “Opera”.
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Un dato, su tutti, potrebbe rendere l’idea del flop che è stato “Occhiali Neri”: al botteghino, secondo le stime, ha incassato circa 180mila euro, quasi dieci volte in meno del suo costo di produzione. Non solo il film non ha incontrato i gusti del pubblico ma anche la campagna di promozione della pellicola è stata disastrosa perché, a conti fatti, in sala non si è recato il pubblico che era lecito attendersi, per lo meno in considerazione del nome del regista. Da qui i bassi ricavi.
Stando alla trama Diana, una escort di lusso, si ritrova coinvolta in un incidente d’auto nel quale perde per sempre la vista e causa la morte di una famiglia di cinesi, scontrandosi contro la loro vettura: soltanto il piccolo Chin, di dieci anni, rimane miracolosamente illeso. Sentendosi responsabile della situazione e nonostante la difficoltà del suo stato, Diana decide di prendersi cura del bambino. Ma un misterioso killer che sta uccidendo le prostitute della città, ha preso di mira proprio lei e farà di tutto per ucciderla.
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Quando parliamo di serial killer sappiamo tutti il cinema ha attinto a piè mani da storie e fatti realmente accaduti, alcuni mitizzati e contornati da un fascino macabro e sinistro, altri dei quali i mass media ci hanno raccontato di tutto e di più. “Occhiali Neri”, per le sue intenzioni, sembrerebbe strizzare l’occhio alla storia di Jack lo Squartatore e agli omicidi di Whitechapel, ma siamo a Roma in epoca moderna e non nella Londra vittoriana della seconda metà dell’Ottocento. Chiaramente non vi è una citazione diretta, eppure la nostra mente ci porta lì, in Terra d’Albione, con una suggestione che ci accompagna per tutta la durata della pellicola.
Però mancano le luci soffuse e la nebbia, i vicoli degradati e sporchi e la miseria delle classi sociali meno abbienti che si riversavano per strada al fine di tirare a campare. Insomma, manca l’atmosfera marcia e violenta che dovrebbe – o potrebbe, fate voi – fare da sfondo a una storia di omicidi come nelle intenzioni del film sopra citato. Anche se pesantemente sbilanciato verso il thriller movie (di horror, siamo sinceri, abbiamo pochi minuti in totale), “Occhiali Neri” non ha mai realmente convinto critica specializzata e pubblico. Il risultato è spuntato e poco efficace, anche perché i richiami al cinema horror che hanno caratterizzato la carriera di Dario Argento sono superficiali laddove non latenti. Le buone idee restano tali, se non supportate da una struttura narrativa convincente e di qualità. Dal maestro del brivido italiano era lecito attendersi qualcosa di più.
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Mercoledì 25 ottobre, 21.20, Rai4