Recensione. Matthias Martelli porta il Mistero Buffo al Teatro Circus di Pescara

“Mistero Buffo“, capolavoro di Dario Fo e Franca Rame, rivive con straordinaria vitalità nell’interpretazione di Matthias Martelli, diretto da Eugenio Allegri, al Teatro Circus di Pescara. Questo spettacolo, che ha debuttato nel 1969, si conferma di sorprendente attualità, grazie alla capacità di Martelli di incarnare lo spirito del giullare moderno. Solo sul palco, senza artifici scenografici, l’attore coinvolge il pubblico in un viaggio che oscilla tra comicità e poesia, fino a toccare le corde della tragedia umana e sociale. La sua maestria nell’uso del grammelot, lingua onomatopeica e inventata, rievoca la tradizione medievale dei giullari, rendendo omaggio all’originale concezione di Fo.
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Sotto la regia attenta di Eugenio Allegri, Martelli riesce a trasmettere la potenza satirica e la profondità emotiva di “Mistero Buffo”. La sua interpretazione non è una mera replica, ma una rilettura personale che mantiene viva la tradizione, attualizzandola per il pubblico contemporaneo. Come evidenziato in una recensione, Martelli porta in scena una performance intensa, giocando tra comicità, poesia e dramma sociale
La critica teatrale ha accolto con entusiasmo questa riproposizione. Come sottolineato da Fausto Nicolini, “Matthias Martelli riporta in palcoscenico il miglior teatro di Dario Fo, il più espressivo, il più significativo, ma anche il più esigente”. Questa affermazione evidenzia la capacità di Martelli di affrontare con successo la complessità e la ricchezza del testo originale.
In sintesi, “Mistero Buffo” nella versione di Matthias Martelli rappresenta un ponte tra passato e presente, tra tradizione e innovazione. La sua interpretazione energica e coinvolgente rende omaggio all’eredità di Dario Fo, offrendo al contempo una lettura fresca e attuale di un classico intramontabile del teatro italiano.
Articolo di Marina Nardi