Recensione. “Gold – la grande truffa”: Matthew McConaughey si salva, il film no

“Gold – La grande truffa“, diretto da Stephen Gaghan, si ispira alla storia vera dello scandalo Bre-X degli anni ’90, ambientando la sua vicenda in un contesto fittizio. Il film segue Kenny Wells (Matthew McConaughey), un imprenditore minerario in difficoltà che si unisce al geologo Michael Acosta (Édgar Ramírez) per cercare oro nelle giungle dell’Indonesia. Dopo anni di fallimenti e disperazione, la scoperta di un giacimento promettente sembra offrire a Kenny l’opportunità di tornare al successo. Tuttavia, la storia prende una piega drammatica quando emergono sospetti e bugie, rivelando che non tutto è come sembra.
Matthew McConaughey è indubbiamente il cuore pulsante del film. La sua trasformazione fisica (aumento di peso, perdita di capelli) è notevole e dimostra il suo impegno nel ruolo. Tuttavia, nonostante il suo sforzo, il personaggio di Kenny Wells risulta caricaturale. McConaughey porta energia al film, ma il ritratto di Wells come un imprenditore insicuro, ma ostinato, sfocia talvolta in eccessi che rischiano di alienare lo spettatore. Édgar Ramírez, nel ruolo di Michael Acosta, offre una performance solida ma sottotono. Il suo personaggio è enigmatico, ma il film non gli dà abbastanza spazio per brillare o approfondire le sue motivazioni. La chimica tra McConaughey e Ramírez è sufficiente per sostenere alcune scene, ma manca di quella forza necessaria per rendere il rapporto tra i due protagonisti memorabile. Il resto del cast, incluso Bryce Dallas Howard nel ruolo della compagna di Kenny, è relegato a personaggi secondari mal sviluppati. Howard, in particolare, si sforza di aggiungere profondità al suo ruolo, ma la sceneggiatura non le permette di emergere veramente.
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La regia di Stephen Gaghan tenta di replicare il fascino dei grandi film sul capitalismo sfrenato, come “The Wolf of Wall Street” o “The Big Short”, ma senza la stessa incisività. La narrazione è spesso confusa, e il ritmo instabile mina l’impatto della storia. Anche i colpi di scena principali, che dovrebbero sorprendere lo spettatore, risultano prevedibili o mal gestiti. Uno dei problemi principali del film è la sceneggiatura, che fatica a decidere se concentrarsi sullo scandalo finanziario o sul dramma personale di Kenny Wells.
Questa ambiguità narrativa lascia entrambe le linee tematiche poco sviluppate, rendendo difficile per lo spettatore investire emotivamente nella storia. Visivamente, il film si appoggia a un’estetica convenzionale che non riesce a sfruttare appieno l’esotismo delle ambientazioni tropicali dell’Indonesia. La fotografia manca di quella scintilla visiva che potrebbe rendere la storia più avvincente o unica.
“Gold – La grande truffa” è un film che parte con grandi ambizioni ma si perde nel tentativo di raccontare troppi aspetti contemporaneamente. Nonostante la dedizione di Matthew McConaughey, il film soffre di una narrazione frammentaria e di personaggi secondari poco incisivi. È un’opera che, pur avendo momenti interessanti, non riesce a trasformare una storia realmente intrigante in un’esperienza cinematografica memorabile. Una delusione che lascia l’impressione di un’occasione sprecata.