Recensione. “Follemente”, un “Inside Out” per adulti tra cuore e ragione
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Trasformare tutto quello che ci frulla nella testa in veri e propri personaggi. Rendere visibili e offrire un’identità riconoscibile ai desideri, agli stati d’animo, alle pulsioni e ai fantasmi che incessantemente si agitano, premono, spingono o frenano nella mente di ognuno di noi. È questa l’idea-chiave su cui si regge “Follemente“, il nuovo film di Paolo Genovese, che ha conquistato immediatamente il pubblico al box office.
Un titolo che gioca con le parole: “folle mente“, ovvero il continuo dialogo tra le molteplici voci interiori che guidano (e spesso confondono) le nostre scelte.
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Subito saltano all’occhio evidenti analogie tra gli elementi strutturali di “Follemente” e “Perfetti sconosciuti” (2016), il cult che ha dato al regista notorietà internazionale entrando nel Guinness dei primati come il film con più remake in assoluto nella storia del cinema (oltre 20 adattamenti in diversi Paesi): la narrazione in tempo reale, l’unità di tempo, luogo e azione, il cast corale e l’ambientazione quasi claustrofobica in un appartamento romano. Se nel film del 2016 alcuni amici si sfidavano a rivelare i segreti nascosti nei loro smartphone, qui il gioco si fa ancora più intimo e introspettivo: un primo appuntamento che diventa teatro di un duello tra emozioni, impulsi e razionalità.
Non è difficile immaginare che Genovese punti allo stesso incredibile successo internazionale di Perfetti sconosciuti anche con questa nuova storia. Ma addentriamoci meglio nella trama di “Follemente“.
Lui (Edoardo Leo), professore di storia e filosofia divorziato con una figlia, e lei (Pilar Fogliati), giovane antiquaria reduce da una relazione sbagliata, si incontrano per una cena a casa di lei. Tra impacci, gaffe e lapsus freudiani, i due cercano di conoscersi, ma le loro menti pluriabitate interferiscono costantemente.
Ci sdraiamo a tavola?
propone Lara, involontariamente ammiccante, mentre cerca di nascondere il suo imbarazzo.
Paolo Genovese costruisce una struttura narrativa simmetrica: Piero e Lara sono accompagnati dalle proprie voci interiori, personificate da attori che danno corpo alle diverse sfaccettature del loro carattere. Così, il lato romantico è rappresentato da Romeo (Maurizio Lastrico) e Giulietta (Vittoria Puccini), quello erotico da Eros (Claudio Santamaria) e Trilli (Emanuela Fanelli), la razionalità e il giudizio da Alfa (Claudia Pandolfi) e il Professore (Marco Giallini), mentre il conflitto tra paranoia e impulsività prende forma con Valium (Rocco Papaleo) e Scheggia (Maria Chiara Giannetta). Un meccanismo forse un po’ rigido, ma funzionale a rendere immediatamente comprensibili le dinamiche interiori dei protagonisti. Reso eccezionale dalla perfetta armonia di un cast scoppiettante e un’attenzione al dettaglio degno di lode.
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L’accostamento con il cult dell’animazione “Inside Out” è inevitabile. Anche qui, i personaggi sono rappresentazioni tangibili delle emozioni e dei pensieri più profondi dei protagonisti. Ma mentre il film d’animazione esplora il mondo interiore di una bambina, “Follemente” si concentra sul mondo adulto, sulle insicurezze e sulle dinamiche sentimentali, rendendo il tutto ancora più vicino all’esperienza quotidiana dello spettatore. A differenza del film d’animazione, è piacevole notare come nel film di Paolo Genovese i personaggi della mente dei protagonisti si muovano analogamente ai due “reali” e guidino le microespressioni del viso dei due attori principali, con un sistema di raccordi e voice over fuoricampo che rende il tutto più verosimile.
La messa in scena alterna momenti di intimità a sequenze corali di grande impatto. Se nella cucina di Lara i due protagonisti interagiscono direttamente, tra sguardi furtivi e tentativi goffi di nascondere l’attrazione reciproca, tra “incartamenti” e scoperta di cicatrici, nelle “stanze” delle loro menti si consuma un vero e proprio dibattito teatrale. Qui, le rispettive personalità si scontrano in una serie di confronti che spaziano dall’ironia al dramma, riflettendo il caos interiore che accompagna ogni scelta importante.
Particolarmente riuscita è la scena nella camera da letto, dove il dialogo tra Piero e Lara si fa più sincero e vulnerabile: mentre loro si avvicinano, le loro voci interiori si agitano freneticamente, suggerendo strategie opposte. “Diglielo ora o non lo farai mai più!” incita Trilli, mentre il Professore scuote la testa e ammonisce: “Mantieni il controllo, o rovinerai tutto“. La tensione culmina in una scena audace e teatrale: l’orgasmo viene rappresentato su tre piani narrativi distinti – la mente di lui, la mente di lei e la reale interazione fisica tra Lara e Piero – fino a confluire in un vero e proprio coro di voci interiori che si uniscono in un’armonia travolgente sulle note di “Somebody to love“. È un momento esilarante e al tempo stesso sorprendentemente autentico, che traduce sullo schermo la complessità del desiderio e dell’intimità umana, insieme all’audace sfida di inscenare un orgasmo da parte di un cast corale nelle stesse stanze.
L’appartamento di Lara diventa così un palcoscenico teatrale su cui le voci delle emozioni si scontrano e si intrecciano, riflettendo le insicurezze e le aspettative di chiunque abbia vissuto un primo appuntamento carico di speranze e paure. Tra battute brillanti e momenti di riflessione, “Follemente” affronta con leggerezza temi universali: quanto siamo autentici con gli altri? Quanto ci lasciamo influenzare dalle nostre insicurezze? Siamo davvero padroni delle nostre scelte, o sono le nostre emozioni a guidarci? Quanto saremmo felici e spensierati se riuscissimo a mettere a tacere le nostre paranoie, le ansie performative e le aspettative sociali?
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Se alcuni cliché sono inevitabili – il goffo tentativo di impressionare l’altro, le insicurezze che esplodono nel momento meno opportuno – sono proprio questi a coinvolgere lo spettatore. Rivedersi in Piero e Lara, nei loro dubbi e nei loro tentativi di sabotarsi da soli, fa emergere una verità quasi confortante: siamo tutti nella stessa barca quando si tratta di sentimenti. Viviamo le stesse difficoltà, gli stessi blocchi mentali, gli stessi ostacoli che ci impediscono di essere davvero noi stessi.
“Follemente” è dunque una commedia che oscilla tra sentimenti, ironia e introspezione. La fotografia calda e avvolgente, il montaggio fluido di Consuelo Catucci e le interpretazioni degli attori contribuiscono a rendere il film coinvolgente e accessibile. Edoardo Leo e Pilar Fogliati brillano nei loro ruoli, ma è proprio l’ensemble di voci interiori a dare spessore alla narrazione e garantire la buona riuscita del film. Riusciranno Piero e Lara a liberarsi dalle loro sovrastrutture e ad abbandonarsi a ciò che realmente provano? La risposta è nelle loro scelte… e nelle loro voci interiori.
Quasi dieci anni dopo il successo di “Perfetti sconosciuti” (e alcuni tentativi poco riusciti), Genovese torna con un’idea originale e accattivante, capace di intrattenere e far riflettere. Una commedia psicologica che, con leggerezza e intelligenza, esplora il complesso universo delle emozioni umane.
Un film che, paradossalmente, fa bene al cuore e svuota la mente. Perché, in fondo, tutti abbiamo bisogno di “Somebody to love“.