Recensione. “Emancipation – oltre la libertà”: una storia di cicatrici e rinascita, proprio come nel caso di Will Smith
Will Smith (King Richard), l’attore più discusso degli ultimi mesi a causa dell’incidente avvenuto durante la cerimonia di premiazione degli Oscar lo scorso marzo, torna sul piccolo schermo e lo fa regalando agli spettatori una delle interpretazioni più intense della sua carriera. Questa storia racconta la fuga di un uomo, che fa di tutto per poter tornare dalla sua famiglia, da cui è stato separato contro la sua volontà. Ma più di ogni altra cosa, viene narrata la ribellione, un sentimento che alimenta l’animo umano dall’alba dei tempi.
LA TRAMA
Peter (Will Smith), un uomo nato schiavo, fugge dalle sue catene affidandosi al suo ingegno, alla sua fede incrollabile e all’amore profondo per la sua famiglia. Tenta in tutti i modi di eludere i cacciatori a sangue freddo e di sopravvivere alle spietate paludi della Louisiana, così da trovare la libertà e ricongiungersi con i suoi cari.
Il film si ispira alle foto della schiena di “Whipped Peter” (Peter il fustigato), delle immagini scattate alla schiena di uno schiavo liberato dopo una visita medica dell’esercito dell’Unione, pubblicate nel 1863 su Harper’s Weekly. In particolare, una delle fotografie nota come “The Scourged Back”, ovvero “La schiena flagellata”, mostra la schiena nuda di Peter interamente ricoperta di cicatrici. Segni provocati dalle frustate dategli dai suoi schiavisti. Questa pubblicazione creò non poca indignazione tra i lettori del settimanale e contribuì alla crescita dell’opposizione pubblica alla schiavitù.
IL PESO DELLA RINASCITA
Smith porta sulle spalle tutto il peso del film, girato interamente in bianco e nero, così che lo spettatore possa immergersi completamente nella storia, proprio come il regista Antoine Fuqua (The Guilty), che è stato accanto all’attore in ogni scena. Ha attraversato le insidiose paludi della Louisiana, si è arrampicato sugli alberi ed ha imbracciato il fucile con lui, superando ogni avversità, così da poter tornare dalla famiglia e guadagnarsi la libertà che gli spettava di diritto in quanto essere umano. Questo può sembrare un tipico survival movie, proprio come qualche anno fa fu’ Revenant, ma non lo è, non c’è nessun spirito di vendetta che spinge Peter ad andare avanti, nessuna sete di sangue, l’unico sentimento che lo conduce verso la sua destinazione è la sopravvivenza, sua e dei suoi cari.
Molto di quello che è successo la notte degli Oscar rimane ancora in sospeso, ma ciò su cui non si può discutere è il talento di Will Smith, già affermato dal premio ricevuto per King Richard,e che in questa pellicola ritorna prepotentemente sullo schermo, come a voler dimostrare che tutti possono sbagliare, ma l’importante è come si cerca di rimediare all’errore.
Nel compenso il film è un’opera interessante, caratterizzata da piani sequenza elaborati e impreziosita dalle panoramiche delle vaste paludi della Louisiana. L’unica pecca che presenta la lavorazione di Emancipation è la mancanza di un approfondimento del contesto in cui si sviluppa la storia. Qui la totale focalizzazione sul personaggio dello schiavo mette in secondo piano l’importanza del contesto storico in cui avviene. Un’epoca di grandi cambiamenti e rivoluzioni, che ha segnato profondamente la storia americana.
Emancipation – Oltre la libertà è disponibile su Apple Tv Plus dal 9 dicembre.