Recensione. “Chaos Walking”: Tom Holland e Daisy Ridley nello sci-fi di Doug Liman

“Chaos Walking“, del 2021, è un film di fantascienza diretto da Doug Liman (“The Bourne Identity”, “Edge of Tomorrow”). La pellicola, tratta dalla trilogia letteraria di Patrick Ness, ha avuto una produzione travagliata, con numerose riscritture e riprese aggiuntive tra il 2018 e il 2019 a seguito di proiezioni di prova poco convincenti. Ambientato in un futuro distopico su un pianeta colonizzato dai terrestri, “Chaos Walking” presenta una società in cui tutti gli uomini sono affetti dal “Rumore”, una condizione che rende visibili e udibili i loro pensieri. Il giovane Todd Hewitt (Tom Holland) vive in un villaggio privo di donne, apparentemente eliminate dai nativi del pianeta, gli Spackle. La sua routine viene sconvolta dall’arrivo di Viola (Daisy Ridley), una ragazza naufragata da una scialuppa spaziale. Insieme, intraprendono un viaggio per sfuggire al sindaco Prentiss (Mads Mikkelsen) e scoprire la verità sul loro mondo.
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Doug Liman affronta la sfida di rappresentare visivamente il “Rumore”, traducendo i pensieri dei personaggi in proiezioni e suoni percepibili. Sebbene l’idea sia originale, la sua realizzazione risulta intermittente e talvolta incoerente, utilizzata più come espediente narrativo che come elemento immersivo. La fotografia cupa di Ben Seresin contribuisce a creare un’atmosfera adeguata al contesto post-apocalittico, ma il montaggio nelle scene d’azione appare disorientante, compromettendo la chiarezza narrativa.
“Chaos Walking” parte da una premessa intrigante, esplorando temi come la trasparenza dei pensieri e le dinamiche di genere in una società distopica. Tuttavia, la sua esecuzione soffre di una narrazione frammentata e di personaggi poco approfonditi, risultando in un’opera che non sfrutta appieno il potenziale del materiale originale. Una buona idea e niente di più.