“Rap e Belzebù”: la mostra di Chiara Rapaccini su Mario Monicelli
Venerdì 8 marzo alle ore 18, presso la Casa del Cinema di Roma, sarà inaugurata la mostra “Rap e Belzebù”, firmata da Chiara Rapaccini, in arte Rap, pittrice, scultrice, designer, illustratrice e scrittrice, compagna di Mario Monicelli per trentacinque anni.
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Le installazioni, visibili a ingresso gratuito fino al prossimo 2 aprile, saranno dedicate proprio al grande cineasta romano. In esposizione ci saranno dodici lenzuoli dipinti, realizzati a partire da fotografie provenienti dall’archivio privato di Monicelli: scatti del regista, ma anche immagini di alcuni grandi attori del nostro cinema e istantanee di vita privata.
Numerose le tecniche utilizzate da Rap – pennello, acrilico, punta secca, ricamo, fumetto e scrittura libera – che è intervenuta, con il suo lavoro, prima sulle foto e, successivamente, sui grandi drappi.
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“I miei lenzuoli leggeri come fantasmi, ondeggianti come panni lavati che asciugano al sole, sono dedicati al compagno di una vita, Mario Monicelli – spiega Chiara Rapaccini – Ho scelto frugando negli armadi, le foto che mi piacevano di più: ritratti di Mario, dei suoi amici – Mastroianni, Virna Lisi, Totò, la Magnani – e attimi della nostra vita. Sono intervenuta sulle vecchie stampe con pennello, acrilico e punta secca per eliminare gli sfondi, per sottolineare un’ombra, una ruga, una piega. Ho aggiunto i miei personaggi e qualche scritta in libertà. Pensieri leggeri, senza capo né coda.”
Aggiunge Rap: “Poi ho stampato su grandi drappi di cotone puro, freschi come le lenzuola di una volta. Non contenta, ho ritoccato le stoffe a pennello. Ma non riuscivo ancora a staccarmi da quei volti, da quei ricordi di vita e cinema che hanno riempito la mia vita. Allora ho deciso di orlare i bordi dei lenzuoli, come si faceva un tempo, con lana e seta, usando lunghi aghi da materassaia. Questi sono i miei amati fantasmi che ci sorridono da un mondo lontano, ma vivo e vibrante. Fantasmi che non muoiono mai, come il nostro cinema”.
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Nella stessa giornata, alle ore 19, Chiara Rapaccini presenterà al pubblico il libro “Mio amato Belzebù. L’amara Dolce vita con Monicelli e compagnia” (Giunti Editore), un mémoir autobiografico irresistibile, una grande storia d’amore, il racconto ironico di un’irrinunciabile vocazione alla propria arte e alla propria indipendenza al fianco di un maturo genio del cinema e del suo mondo.
A seguire gli spettatori potranno assistere alla proiezione di Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, storia di una famiglia insolitamente matriarcale a cui si contrappone un universo maschile gretto e meschino. Il film è una delle grandi opere femministe del nostro cinema ma è privo di consolazioni: “Se le donne risultano vincenti, l’esito della loro vittoria è rimanere da sole”, disse il regista.
(Foto: Andrea Vierucci)