Quelle favolose colonne sonore: gli anni ‘00
Dopo gli anni ’90, la prima decade del 2000 propone autentiche perle cinematografiche e le colonne sonore che le accompagnano sono capolavori di altissimo livello. È oltre ogni immaginazione il decennio di Hans Zimmer. Il compositore tedesco firma alcune tra le più note soundtrack di sempre. Pearl Harbor, Black Hawk Down, L’ultimo samurai, Batman Begins e Il Codice Da Vinci basterebbero a garantire gloria eterna al fuoriclasse dell’Assia.
Occhio alle avventure dei pestiferi maghetti di Hogwarts così come a Russel Crowe che, tra canti marinareschi e opere di Luigi Boccherini, solca il Pacifico in Master & Commander. È anche un decennio dedicato all’arte e all’amore con le avvolgenti soundtrack de La ragazza con l’orecchino di perla e Chocolat.
Esplode quindi il successo di American Beauty, la cui colonna sonora riceverà una nomination agli Oscar del 2000, e in Italia, sarà ancora la classe di Ennio Morricone ad accompagnare Monica Bellucci in Malena.
Nessuna bonus track per questi primi 10 anni del 2000. Se ci fosse stata, non sarebbe stata che A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum nel pluripremiato film di Marco Tullio Giordana, I Cento Passi.
“YOU KNOW MY NAME” by Chris Cornell (Casino Royale, 2006)
È il primo film che vede Daniel Craig nei panni dell’agente segreto più famoso del mondo e la colonna sonora curata da David Arnold, trova nel pezzo cantato da Chris Cornell la sua punta di diamante. Un brano che si discosta notevolmente dalle sonorità tipiche di James Bond ma che diverrà un cult del compianto cantante statunitense.
“HE’S A PIRATE” by Klaus Badelt & Hans Zimmer (La maledizione della prima luna, 2003)
Il film che aveva l’arduo compito di rilanciare il genere piratesco a Hollywood e nel mondo, non poteva che avere una colonna sonora degna di tal missione. Al comando della Perla Nera troviamo Hans Zimmer (anche se non accreditato) e il suo fidato nostromo, Klaus Badelt. Il successo è assicurato e il brano diverrà il più famoso dell’intera saga.
“SOCIETY” by Eddie Vedder (Into The Wild, 2007)
Eddie Vedder dismette la camicia a quadri tipica del grunge dei Pearl Jam e, imbracciato il fido ukulele, ci regala una delle più toccanti colonne sonore di sempre. Society è un pezzo di rara bellezza e la versione che vi propongo (con special guest) rimane negli annali.
“LA NOYEE” by Yann Tiersen (Il favoloso mondo di Amélie, 2001)
Alla Francia piace, da sempre, giocare in casa. Uno Yann Tiersen in stato di grazia firma la colonna sonora di uno dei maggiori successi cinematografici d’oltralpe degli ultimi vent’anni, aggiudicandosi il disco di platino nel 2005. Applausi per lui.
“THE BATTLE” by Hans Zimmer (Il gladiatore, 2000)
È il film del decennio. Un successo planetario che lancia Russell Crowe nell’Olimpo di Hollywood e dà inizio al fruttuoso sodalizio tra l’attore neozelandese e Ridley Scott. È ancora Hans Zimmer a curare una colonna sonora strepitosa, degna di un colossal dal cast stellare. Menzione speciale per Now We Are Free, interpretata da Lisa Gerrard, ma la traccia di oggi, è quella che è rimasta nel cuore.
“THE HANDS THAT BUILT AMERICA” by U2 (Gangs of New York, 2002)
Sul finire del 1800, New York è teatro di violenti scontri tra gang rivali. Nativi americani e immigrati irlandesi si contendono la supremazia della città mentre le generazioni future si interrogano su di chi siano le “mani che hanno costruito l’America”. La risposta è nelle note cantate da Bono e gli U2.
“MAY IT BE” by Enya (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, 2001)
È il primo capitolo della trilogia più maestosa di sempre. Le avventure di Frodo e company meritano una colonna sonora altrettanto epica e la produzione chiama Howard Shore per realizzarla. I titoli di coda, però, hanno la voce antica di Enya.
“THE LONELY SHEPHERD” by Gheorghe Zamfir (Kill Bill: vol. 1, 2003)
Kill Bill è considerata dai massimi esperti del settore, l’opera summa di Quentin Tarantino e la scena contenuta nel capitolo L’Uomo di Okinawa è da pelle d’oca. Il regista italoamericano non ha mai fatto mistero della sua passione per la musica, e la colonna sonora del film è qualcosa che va oltre ogni considerazione. E il pan flute di Gheorghe Zamfir ci guida su vette più alte di quelle andine.
“I’M SHIPPING UP TO BOSTON” by Dropkick Murphys (The Departed, 2006)
Martin Scorsese pare aver trovato in Di Caprio, l’erede naturale di Robert De Niro. E se il film del 2006 parla di malavitosi irlandesi che scorrazzano per Boston, chi meglio del celtic rock della band di Quincy può urlare le atmosfere dell’isola di smeraldo?
“UN AMICO” by Ennio Morricone (Bastardi Senza Gloria, 2009)
Il sogno di Quentin Tarantino è sempre stato quello di lavorare con Ennio Morricone. Nel 2008 i presupposti sembravano esserci tutti ma i contrattempi del Maestro, impegnato con Giuseppe Tornatore, fanno saltare di nuovo tutto. Tarantino sceglie così di utilizzare brani già editi dello stesso Morricone e le note del brano sembrano sussurrare: “Au revoir, Shoshanna!”.