Prince: gli eredi bloccano il documentario Netflix diretto da Ezra Edelman
Dopo quattro anni di produzione, il documentario in sei parti su Prince realizzato da Ezra Edelman per Netflix è stato finalmente presentato in anteprima, ma è stato bocciato.
Secondo Variety è stato un vero e proprio “buco nell’acqua“: gli eredi di Prince non hanno dato il consenso alla diffusione di questa prima versione del documentario, affermando che la versione di Edelman è
piena di “drammatiche” inesattezze fattuali e di rappresentazioni “sensazionalizzate” di alcuni eventi della sua vita
Il regista Ezra Edelman, noto per il documentario “O.J.: Made in America“, ha lavorato in silenzio al film per ben quattro anni e si è dichiarato “devastato” dal veto imposto dagli eredi di Prince.
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Il contratto iniziale prevedeva una serie di sei ore, ma Edelman ne ha consegnate ben nove: appigliandosi a questa violazione degli accordi, gli eredi del patrimonio hanno potuto non autorizzare l’uso dei diritti musicali. Così, anche se Netflix e Edelman mantenessero questa versione, un documentario su Prince senza la sua musica perderebbe completamente di senso, dovendo affrontare a ostacoli creativi e commerciali ben scoraggianti.
L’accordo originale per il documentario, mai annunciato ufficialmente ma riportato in esclusiva sempre da Variety nel 2018, era stato stipulato tra Netflix e i rappresentanti della Comerica Bank, l’esecutore provvisorio del patrimonio di Prince. Ma Edelman non era inizialmente coinvolto: ha sostituito la regista originale Ava DuVernay, ottenendo ampio accesso agli archivi di Prince.
Non sono ancora chiari quali siano i dettagli sulle presunte inesattezze denunciate dagli eredi, ma una fonte anonima avrebbe riferito al sito Puck.news che
“non si tratta di rivelazioni sull’uso di droghe o di cose sessuali”
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Ai microfoni del New York Times Edelman ha invece affermato:
“Come puoi dire la verità su qualcuno visto che, quando parli con le persone, hanno tutte cose diverse da dire? Come puoi dire la verità su qualcuno che non ha mai detto la verità su se stesso?”
Come accennato poco sopra, sembra che la vera questione riguardi piuttosto il controllo dei diritti sul patrimonio dell’artista, defunto nel 2016 senza lasciare un testamento.
Il patrimonio di Prince è stato ed è oggetto di parecchi interessi da quando il cantante è morto nel 2016. Nonostante l’incertezza sugli accordi, le lotte intestine e le complicate battaglie legali che si sono susseguite negli anni – tra cui una causa intentata quest’anno secondo cui quattro parenti di Prince starebbero cercando ingiustamente di prendere il controllo dell’eredità – sono già stati prodotti diversi progetti recenti, tra cui un cofanetto deluxe dell’ultimo album di successo – “Diamonds and Pearls” contenente decine di brani inediti – e diverse iniziative legate al 40° anniversario dell’album e del film “Purple Rain“.
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Per ora sembra che non ci sia volontà di scendere a compromessi per il documentario realizzato da Netflix, secondo Variety, che riporta anche altri progetti in programma per omaggiare il cantante, performer e compositore di Minneapolis: un film musicale diretto da Ryan Coogler – regista di “Black Panter” – per la Universal Pictures e una versione teatrale di “Purple Rain“.
Dovremo attendere ancora qualche mese per scoprire se avranno la stessa sorte del documentario di Edelman, destinato al dimenticatoio dopo quattro anni di lavori.