“Pop Air”: il “Balloon Museum” di Roma approda a Parigi
Nel film d’animazione “Up” la casa di Carl Fredicksen sollevata in volo da migliaia di palloncini simboleggia i grandi sogni (non solo dei bambini) e la libertà. Se secondo la Pixar un palloncino può contribuire a far volare una casa, secondo Roberto Fantauzzi – a capo della LUX eventi – “un palloncino può trasformarsi in una grande bolla di speranza”.
Per adulti e bambini il palloncino è da sempre simbolo di festa, gioia e buonumore. E proprio nel colore, dinamicità e leggerezza sta la chiave del successo del “Balloon Museum” di Roma. Nell’ex Deposito Atac di Viale Angelico, per la prima volta in Italia la balloon & inflatable art si rivela al pubblico in tutto il suo splendore. L’evento “Let’s fly!”, che dal 7 dicembre 2021 ad oggi ha accolto oltre 300.000 visitatori, ha avuto un tale successo, inaspettato anche per gli ideatori, da essere prorogato fino al 1° maggio 2022.
Non solo: dal 14 aprile al 21 agosto, il “Ballon Museum” vola oltralpe per dare il via ad una collaborazione con “La Villette”, uno dei più moderni e rinomati centri culturali di Parigi. “Pop Air” sarà un format innovativo in cui arte, artista e pubblico coesisteranno: un viaggio nel mondo dell’inflatable art capace di liberare l’immaginazione di grandi e piccini, curiosi ed intenditori di esperienze insolite. L’evento sarà patrocinato dal Ministero della Cultura Francese e da France Télevisions, media partner ufficiale.
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Perché Parigi? “Parigi” – afferma Fantauzzi – “è una delle capitali dell’arte a livello europeo e uno dei più apprezzati simboli dell’arte museale internazionale. “La Villette” è uno dei templi parigini di mostre, a livello nazionale ed internazionale (basti pensare alla mostra sul tesoro di Tutankhamon con oltre 1,4 milioni di visitatori). Inoltre è stata Parigi a cercare noi: un giorno Didier Fusillier (regista e presidente dell’Établissement public du Parc et de la Grande Halle de la Villette) è venuto qui da noi, in forma del tutto anonima. Con la discrezione ed eleganza che lo contraddistinguono, voleva proporci di portare una delle nostre opere all’evento lille3000, una delle manifestazioni più importanti al mondo nell’ambito dell’arte contemporanea, di cui Fusillier è direttore artistico”.
Così il “Balloon Museum”, rientrato nella classifica dei 9 musei più fotografati ed instagrammabili al mondo, diventa simbolo di orgoglio italiano: a dispetto della natura esterofila del nostro Bel Paese, questa volta sarà Roma ad esportare un “prodotto” che ha dell’incredibile, una concezione di arte che coinvolge lo spettatore a 360°. “L’arte” – spiega Roberto Fantauzzi – “non deve essere solo un qualcosa di statico, ma anche divertimento e soprattutto interattività”.
Un progetto che, in un periodo così complesso, è diventato testimonianza di spensieratezza, rinascita e speranza. E dopo aver conquistato cuore e mente di tanti visitatori a Roma, ecco che arriva il salto di qualità. “Un bellissimo esperimento che in Francia esploderà.” ci illustra l’event manager Francesco Dobrovich: “Se a Roma mostriamo 5 grandi esperienze, a Parigi ci saranno 15 installazioni. Se a Roma abbiamo a disposizione 3000 metri quadrati, a Parigi ne avremo almeno il triplo a Parigi, con spazi anche all’aperto”.
“Pop Air” si annuncia quindi come un appuntamento imperdibile, ma senza mai perdere la sua natura ludica e di puro intrattenimento: per cinque mesi farà soffiare un vento di leggerezza, magia e incanto sulla capitale francese. Un’esperienza che porterà dinamicità e un’esplosione di colore nella vita dei piccoli e grandi sognatori che potranno passeggiare tra opere monumentali, le une più colorate e “gonfie” delle altre. Dobrovich annuncia alcuni nomi: Studio Eness da Melbourne, Plastique Fantastique da Berlino, Geraldo Zamproni da Brasilia, Rub Kandy da Roma e gli artisti già presenti al “Balloon Museum” Penique Productions da Barcellona e Cyril Lancelin da Lione.
È presente alla conferenza stampa anche Karina Smigla-Bobinski che parla dell’importanza di lasciare che gli spettatori entrino in contatto con l’opera d’arte per potervi lasciare anche un po’ di sé. Così l’artista tedesco-polacca (che nei suoi capolavori combina sculture cinetiche, installazioni interattive, interventi artistici e performance) ci presenta la sua “ADA”, un’opera “post-industriale” e “post-digitale”. Un grande pallone trasparente di 3 metri di diametro, ricoperto di aculei di carbone che tracciano segni neri sulle pareti, il soffitto e pavimento del piccolo spazio bianco in cui la “creatura” si muove solo grazie all’energia del visitatore.
Proprio l’interattività è alla base delle installazioni del “Balloon Museum”, che tiene a precisare il suo impegno per l’ecosostenibilità: i palloncini in fibre naturali biodegradabili di caoutchouc forniti dall’azienda italiana “Gemar Balloons”, leader e prima azienda del settore balloon ad adottare il reporting di sostenibilità certificato secondo le linee guida GRI.
Un’invasione di colori, leggerezza, sostenbilità ed entusiasmo che dal 7 aprile arriveranno nelle case dei francesi, attraverso lo spot trasmesso dal primo canale TF1. In attesa di nuovi progetti a Basilea e Milano, dal 14 aprile “Pop Air” arriva a Parigi: i 5000 m² de La Grande Halle si trasformeranno in un incredibile universo in cui potersi perdere (letteralmente) con la testa fra le nuvole.