“Pittore di idee”: Valerio Adami in mostra a Milano per festeggiare 65 anni di carriera
Fino al 22 settembre 2024, Palazzo Reale a Milano celebra 65 anni di carriera di Valerio Adami con una mostra composta da oltre settanta quadri e cinquanta disegni.
Valerio Adami: dalla pop art alla filosofia
Palazzo Reale a Milano accoglie Valerio Adami. Pittore di idee un’eccezionale rassegna antologica dedicata ai sessantacinque anni di carriera dell’artista bolognese. L’evento si presenta come un viaggio cronologico tra settanta quadri di grande formato e cinquanta disegni, i quali raccontano la parabola di un artista prolifico e innovativo, diviso tra Francia e Italia, che ha saputo mescolare sulla tela i molteplici input creativi della propria epoca: dall’espressionismo alla pop art, dall’attualità alla letteratura, dalla musica alla filosofia.
Valerio Adami (Bologna, 17 marzo 1935) può considerarsi uno dei più affermati artisti del secondo dopoguerra. I suoi tratti distintivi sono la pittura su tele di grande formato e la contaminazione tra generi.
Già dalla metà degli anni Sessanta il suo stile diventa inconfondibile poiché unisce i segni distintivi della pop art – come i contorni neri, i colori accesi e piatti, i temi urbani – con i miti e le leggende tipici della tradizione e del classicismo. Sin dalla gioventù, Adami sceglie consapevolmente di non abbandonare la figura umana; scelta coraggiosa (e forse proprio per questo vincente) in un momento storico in cui prevalevano ancora l’astrattismo, l’arte povera e l’arte concettuale.
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Una carriera in giro per il mondo
L’artista bolognese nei primi anni di vita si trasferisce con la famiglia a Milano e lì sviluppa la sua passione per l’arte. Dal 1954 frequenta l’Accademia di Brera, sotto la guida del maestro Achille Funi. Un incontro casuale a Venezia con il pittore e drammaturgo austriaco Oskar Kokoschka si rivela per lui una sorta di epifania.
Adami infatti comprende l’importanza di frequentare un ambiente internazionale. Da giovanissimo compie un primo viaggio a Parigi per poi scoprire a tappe le varie metropoli del mondo. Spesso in compagnia della moglie Camilla Cantoni Mamiani, l’artista approda nelle principali capitali dell’arte: Londra, New York, Città del Messico, Atene, Cuba, Caracas, ancora Parigi (nella quale predilige trascorrere gli inverni) e Meina (sulle sponde del Lago Maggiore, sua attuale abitazione).
Tutti luoghi con delle particolarità, nei quali Adami ha soggiornato, talvolta aprendo anche un atelier, per un tempo utile a lasciarsi ispirare dalla cultura del posto, anche attraverso incontri con letterati, musicisti e intellettuali. Italo Calvino, (che ha scritto per lui le Quattro favole di Esopo), Jacques Derrida, Roberto Sebastian Matta, Octavio Paz, Antonio Tabucchi, Jean-François Lyotard, Luciano Berio, sono soltanto alcune delle grandi personalità che hanno stretto amicizia con l’artista bolognese.
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Il percorso espositivo
Negli anni Sessanta, Valerio Adami aderisce alla corrente della pop art, ma già nel decennio successivo se ne allontana, riversando nelle tele una personale vocazione letteraria. Le sue opere non a caso includono citazioni visive e verbali, che lo inseriscono di diritto nella cosiddetta figuration narrative francese.
I lavori dell’artista sono soltanto all’apparenza di facile leggibilità; in realtà celano narrazioni profonde, ricche di metafore visive e di concetti filosofici, letterari e mitologici volti ognuno a far conoscere l’evoluzione del pensiero occidentale.
Adami è principalmente famoso per il cromatismo acceso delle sue creazioni, tuttavia è il disegno il vero punto di partenza per comprenderne il messaggio, in quanto rappresenta simbolicamente lo stretto legame tra idea, soggetto e parola, che uniti insieme esplodono poi nel colore.
Il percorso espositivo ripercorre cronologicamente le tappe della parabola artistica del pittore, con alcune piccole variazioni. Le prime due sale espongono i lavori degli esordi, a partire dal 1957 con La giostra, fino alla fine degli anni Sessanta. La terza sala ospita i dipinti degli anni Settanta, con alcune aperture verso gli anni Ottanta, mentre la quarta sala è dedicata ai ritratti dei “padri nobili” dell’artista, coloro che lo hanno ispirato nel corso del tempo. Le sale successive si concentrano sugli ultimi quattro decenni della produzione di Adami, prova ineluttabile della sua fecondità artistica. In un passaggio stretto tra le stanze infine spiccano i cosiddetti Ritratti ideali eseguiti dall’artista – ancora in attività – negli ultimi mesi.
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L’organizzazione della mostra
L’esposizione rappresenta anche un’occasione per far conoscere il lavoro dell’Archivio Valerio Adami, costituito nel 2021 su iniziativa dei familiari con il preciso obiettivo di valorizzare, conservare, promuovere e tutelare l’opera del maestro.
L’allestimento include la proiezione di “Valerio Adami, il pittore di poesie” prodotto da Artery Film, per la regia di Matteo Mavero, con la partecipazione dello stesso Valerio Adami e di amici filosofi e artisti. Il documentario è incentrato sul lavoro e la vita del pittore che si mescolano con le vicende di alcuni tra gli intellettuali di spicco del Novecento. Inoltre si può acquistare in loco il catalogo delle opere edito da Skira Arte in edizione bilingue italiano e inglese.
La mostra Valerio Adami. Pittore di idee, a cura di Marco Meneguzzo con il coordinamento generale di Valeria Cantoni Mamiani, è promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con l’Archivio Valerio Adami e con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.
Per ulteriori informazioni sull’arte del pittore bolognese è possibile consultare il sito dell’Archivio Valerio Adami www.archiviovalerioadami.it oppure il sito di Palazzo Reale www.palazzorealemilano.it
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