“Pene d’amor perdute”: Capezzani apre la stagione del Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti
Il Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti apre di nuovo i battenti al pubblico. L’unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti, dedica ogni anno circa quattro mesi della calda stagione alla figura di Shakespeare. Un eccezionale programma che prevede rappresentazioni delle sue opere, talk con registi e attori, la rassegna “Proposte d’attore” (per la valorizzazione di progetti indipendenti) e spettacoli per avvicinare anche i più piccoli all’immenso mondo shakespeariano.
Dal 2003 al 2020 Gigi Proietti ha diretto quello che da diciannove anni è diventato sede di una stagione shakespeariana che ogni estate vede la presenza di un pubblico affezionato e crescente, che con sempre maggiore entusiasmo segue gli allestimenti classici e le iniziative artistiche e culturali che li accompagnano. A seguito della scomparsa del grande mattatore nel 2020, per decisione dell’amministrazione comunale e grazie alla disponibilità della Fondazione Silvano Toti, il teatro ha preso il suo nome, diventando il Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti, sancendo così la rilevanza culturale del suo progetto artistico.
Leggi anche: Svelata la nuova stagione del Brancaccio: l’intervista al direttore artistico Alessandro Longobardi
La stagione 2021 portava ancora la firma di Gigi Proietti ma quest’anno la volontà di seguire le linee da egli tracciate ha condotto alla ricerca di una nuova direzione artistica che incarnasse una successione omogenea per stile, cultura, esperienza e qualità. Si è deciso di dare continuità al processo artistico individuando nel Premio Oscar Nicola Piovani la persona più qualificata e vicina da sempre al mondo del teatro. Fra Gigi Proietti e il Maestro Piovani c’è sempre stato un legame intellettuale che ha unito due grandi esponenti dello spettacolo italiano nel loro amore per la cultura e per la città di Roma.
Il Gigi Proietti Globe Theater Silvano Toti, rispecchiando il concetto di teatro dell’età elisabettiana, offre un’esperienza artistica il più possibile immersiva e coinvolgente: l’essenzialità del legno di cui sembra quasi di poter sentire ancora il profumo, le luci calde, le funi a vista, le lampadine a incandescenza che pendono dal soffitto sulla scena, il cielo stellato al di sopra del palco avvolgono attori e spettatori in un piccolo mondo in cui la realtà diventa finzione e la finzione diventa realtà. Lo spettacolo si dipana su quattro piani sia per il pubblico sia per la rappresentazione: mentre gli spettatori possono distribuirsi tra il parterre della platea (anche con cuscini e coperte) e i tre piani di gallerie, gli attori si muovono tra la platea, il palcoscenico (main stage), lo spazio sottostante accessibile grazie alle botole, il fondale (inner stage) e un piano superiore (upper stage).
A poter usufruire per primo del Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti è Danilo Capezzani che apre la stagione teatrale 2022 con Pene d’amor perdute. Lo spettacolo prodotto da Politeama s.r.l. e Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” porta in scena una delle prime commedie di Shakespeare. Il regista commenta così la scelta di quest’opera: “Pene d’amor perdute è una commedia divertente e leggera, alla quale troppo spesso – e credo ingiustamente – viene contestata una certa mancanza di spessore drammaturgico. Una delle prime opere in cui Shakespeare abbozza e modella l’ossatura di tanti personaggi, comici – in questo nostro caso – ma anche tragici, che si ritroveranno poi più avanti in tante altre opere successive.”
Leggi anche: Globe Theatre nel segno della continuità, ma con un occhio rivolto al futuro
Pene d’amor perdute racconta la storia del Re di Navarra (Gabriele Graham Gasco) che decide di dedicare tre anni esclusivamente allo studio all’interno della corte, insieme a Dumain (Luca Carbone) e Biron (Francesco Russo). Tra i pochi divertimenti concessi a corte ci sarà il cantastorie Don Adriano de Armado (Danilo Capezzani), accompagnato dal paggio Bruscolino (Samuele Teneggi). Il duro regolamento sottoscritto dagli studiosi prevede una clausola che si mostra subito quasi impossibile da rispettare: l’assoluta castità e addirittura la lontananza di almeno un miglio da qualsiasi donna. La difficoltà si concretizza nella gelosia di Don Armado per la popolana Jaquinette (Sara Mancuso) che ama ricambiata Zucca (Leonardo Cesaroni), il quale viene punito con una settimana di digiuno per aver trasgredito alla regola. Ma soprattutto per l’arrivo della Principessa di Francia (Sofia Panizzi) mandata dal padre morente per riscattare l’Aquitania, accompagnata dal maggiordomo Boyet (Davide Fasano) e dalle dame Rosalina (Eleonora Bernazza) e Caterina (Adele Masciello).
Dunque già nella prima opera vengono fuori alcuni degli elementi tipici della commedia shakespeariana: il paradosso, l’equivoco, la burla, l’amore ostacolato, il metateatro. Il tutto perfettamente amalgamato con cadenze ed espressioni dialettali meridionali ed il comico cliché del carabiniere, o meglio dell’Intronato (Paolo Madonna). Insomma leggerezza e risate garantite.
Leggi anche: Fermato a Ostuni il regista premio Oscar Paul Haggis
Capezzani rappresenta Pene d’amor perdute come una fiaba musicale. Protagonista un canoro gruppo di giovani ragazzi ricolmo di ambizioni e desideri, bisognoso di ideali. Spiega: “Le canzoni sono state per me un modo un modo più attuale per affrontare il tema del comporre versi per un’amata, dello studio sofistico per un amore, per un sentimento. Ho ritrovato un correlativo oggettivo secondo me funzionale e aderente al testo nel cantautorato italiano. Quindi abbiamo fatto questa piccola panoramica tra Tenco in due canzoni all’inizio e un brano di Piero Ciampi. Inoltre mi sono lasciato convincere e ispirare dal mio protagonista che è un cantautore giovanissimo: si chiama Gabriele Graham Gasco e due dei brani cantati sono suoi. Di solito è proprio su questo che lavoro: sul testo e sul materiale umano che ho davanti.”
Non a caso in questa stagione ricca piena di proposte interessanti, il nuovo direttore artistico Nicola Piovani riserva una particolare attenzione alla musica, un aspetto profondamente amato anche dall’indimenticabile Gigi Proietti.