Paura diffusa e restrizioni anti-Covid spengono il Capodanno
Fino al 31 gennaio sono vietati eventi e feste che implichino la concentrazione di gente all’aperto. Saltano, quindi, le feste in piazza di fine anno. Ma il decreto varato in Consiglio dei ministri lo scorso 23 dicembre chiude anche le discoteche.
Sono state approvate le già previste misure restrittive con cui si scontrano le attività pubbliche in programma per la notte di San Silvestro. Si chiama “decreto Festività”, firmato dall’esecutivo di Mario Draghi e vieta in tutto il Paese la “movida” di Capodanno.
Una stretta che ripropone la questione degli indennizzi alle attività economiche più penalizzate da due anni di pandemia. “Chiediamo un incontro urgente con il governo per sottoporre alla sua attenzione una serie di richieste, che vanno dai ristori immediati (cosa che in passato non è avvenuta) ai tempi certi di riapertura alla rimodulazione delle tasse che hanno strangolato le nostre imprese”, protesta Gianni Indino, presidente del Silb, il sindacato dei locali da ballo, dell’Emilia-Romagna, che chiede “rispetto per i nostri lavoratori, le nostre famiglie, le nostre imprese” perché tante “sono sull’orlo del fallimento”.
Per motivi diversi il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha espresso all’Ansa perplessità sulla chiusura di discoteche: teme “il proliferare, come è stato quest’estate, di feste private incontrollabili. Si tratta dell’unico punto su cui io avevo suggerito di utilizzare il super Green pass e magari anche i tamponi”. Una possibilità che si era affacciata il 23 dicembre, quando si è tenuto il Consiglio dei ministri, ma poi accantonata.
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