I fichissimi: “Queenie Eye”, quando Paul McCartney arruolò una parata di stelle agli Abbey Road studios
Non è stata la prima volta, e non sarà di certo l’ultima, che una parata di star ha risposto alla chiamata di Sir Paul McCartney. “Queenie Eye“, singolo dell’ex Beatles uscito nel 2013 e contenuto nell’album “New” è, probabilmente, tra i brani più apprezzati dell’ultima decade artistica del musicista inglese.
Parte dal baronetto inglese il primo appuntamento con “I fichissimi“, la nostra rubrica alla scoperta, o riscoperta, di alcuni videoclip musicali tra i più divertenti, personali, istrionici, mai apparsi sul grande schermo. L’elenco è lungo, di articoli ve ne saranno numerosi…
Come spiegato dallo stesso McCartney, il titolo della canzone prende spunto da un ricordo d’infanzia, cioè da un gioco che faceva in tenera età e che veniva simpaticamente chiamato “Queenie, Queenie, who’s got the ball?“. Sulla base di questa idea, il testo e la ritmica hanno iniziato a svilupparsi rapidamente, marcando la volontà del suo autore di sposare un incedere rock n’roll con le cadenze tipiche del rock britannico.
Il videoclip del brano è sensazionale. Non tanto per la location, quegli Abbey Road Studios di Londra che hanno fatto la fortuna dei The Beatles, quando per la straordinaria presenza di una serie di illustri ospiti amici del baronetto inglese: Johnny Depp, George Ezra, Jeremy Irons, Chris Pine, Jude Law, Sean Penn, Alice Eve, James Corden, Meryl Streep, Tracey Ullman, Kate Moss, Jack Savoretti, Gary Barlow, Peter Blake, Tom Ford.
Il video, diretto da Simon Aboud, vede McCartney dietro un pianoforte a coda in Studio 2, mentre tiene il tempo con il piede munito di sandalo dietro il pavimento di parquet. Piano piano iniziano a svelarsi gli ospiti: da Johnny Depp che ascolta il brano in cuffia ai piedi del piano di Paul, a Jack Savoretti appoggiato alla scala dello studio, a Maryl Streep che balla spensierata, a Kate Moss che balla seducente seduta sulla coda del piano. Lentamente compaiono gli altri ospiti e nel giro di poco si crea un vero e proprio clima di festa, lo stesso che anima il pezzo.
Come riportato dal sito ufficiale della Universal Music, relativamente al disco Paul affermò:
“È buffo, quando faccio ascoltare l’album gli ascoltatori si stupiscono che l’artefice sia io. Molte tracce presentano una grande varietà, e non sono necessariamente in uno stile riconoscibile come mio. Non volevo che l’album suonasse in modo troppo omogeneo, e mi sono divertito molto a realizzarlo. È sempre una gran cosa avere la possibilità di entrare in studio di registrazione con composizioni nuove, e ho avuto la fortuna di lavorare con grandi produttori. Ci siamo divertiti parecchio”.
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Foto: Dailymotion