Papa Francesco è morto: addio al Pontefice che ha reso pop la Chiesa

Papa Francesco è morto. Aveva 88 anni. È stato il 266esimo Papa della Chiesa cattolica, eletto il 13 marzo 2013 dopo l’abdicazione di Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger.
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Un Papa pop, potremmo definirlo, noto per il suo impegno verso i poveri e la sua visione progressista della Chiesa cattolica, spesso messa in discussione per le sua rigidità. Lo stesso nome scelto per ricoprire il papato è stato individuato per celebrare le radici della Chiesa, austera e di stretta correlazione con l’essere umano e il mondo dell’ambiente. E tutto questo pur senza rinnegare i capisaldi della dottrina morale. Negli ultimi tempi si era distinto come voce di pace.
È stato il primo Pontefice proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a ricoprire questo ruolo. Durante il suo pontificato ha promosso una serie di riforme volte a modernizzare la Chiesa e renderla più inclusiva. Ha affrontato temi come l’ambiente, l’immigrazione e la giustizia sociale, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione di milioni di persone in tutto il mondo. Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica entra in un periodo di lutto e transizione noto come “sede vacante”.
Durante questo periodo, il Collegio dei Cardinali si riunirà per eleggere un nuovo papa attraverso un conclave, cioè un processo segreto che si svolge nella Cappella Sistina. Il camerlengo, attualmente il cardinale irlandese Kevin Farrell, confermerà ufficialmente la morte del papa e distruggerà l’anello del pescatore, simbolo del suo ufficio papale.
Nel giugno 2015, Papa Francesco ha pubblicato l’enciclica “Laudato si’“, un appello urgente all’azione contro il cambiamento climatico e la distruzione ambientale. Questo documento ha avuto un impatto significativo ben oltre i confini della Chiesa. Come non ricordare quando il 27 marzo 2020, durante la pandemia da Covid-19, Papa Francesco ha pregato da solo in una Piazza San Pietro vuota, impartendo una benedizione “Urbi et Orbi” eccezionale. Come eccezionale è stata la benedizione di ieri, nel giorno di Pasqua, quando il mondo ha sentito per l’ultima volta la sua voce affaticata.
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Il primo incontro pubblico tra Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto XVI avvenne il 23 marzo 2013 nella residenza di Castel Gandolfo. Questo incontro ha segnato un momento storico di continuità e rispetto tra i due pontificati. Nel luglio 2013, Papa Francesco ha visitato Lampedusa per commemorare i migranti morti in mare e denunciare la “globalizzazione dell’indifferenza”. Durante la visita, ha gettato una corona di fiori nel Mediterraneo, un gesto potente di compassione e solidarietà. Nel 2020, Papa Francesco ha pubblicato l’enciclica “Fratelli tutti“, un documento che promuove la fraternità e l’amicizia sociale. Questo testo ha sottolineato l’importanza della solidarietà e della cooperazione globale.
Papa Francesco ha partecipato a un summit sull’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza di un’IA etica che promuova il bene comune e rispetti la dignità umana. Questo intervento ha evidenziato la preoccupazione della Chiesa per le implicazioni morali delle nuove tecnologie. Bergoglio ha più volte celebrato il rito della lavanda dei piedi in carcere, ribadendo il messaggio evangelico del servizio e della compassione verso gli ultimi. Questi momenti rappresentano solo una parte dell’eredità di Papa Francesco, un pontefice che ha cercato di avvicinare la Chiesa ai fedeli e di affrontare le sfide globali con un messaggio di amore, giustizia e speranza.