Palazzo Roverella a Rovigo ospita la più grande mostra italiana su Henri de Toulouse-Lautrec
Fino al 30 giugno Palazzo Roverella a Rovigo ospita Henri de Toulouse-Lautrec. Parigi 1881-1901, la mostra più completa su uno degli artisti più rappresentativi della Parigi del XIX secolo.
Duecento capolavori di Toulouse-Lautrec e colleghi
Palazzo Roverella a Rovigo accoglie la retrospettiva più completa mai giunta in Italia su Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901). Frequentatore assiduo di ritrovi intellettuali, café-chantants, bordelli, circhi itineranti, l’artista è considerato uno dei massimi testimoni dell’esuberante e contraddittoria vita parigina di fine Ottocento. Fondamentale figura di transizione tra impressionismo ed espressionismo, Henri si confronta con i maggiori simbolisti, realisti e impressionisti dell’epoca. Stringe una solidale amicizia con Vincent van Gogh e, tra un incontro e l’altro nei locali bohemiens della Ville Lumière, affina la sua tecnica nella pittura e nel disegno utilizzando pastelli e carboncini in maniera superlativa.
Il nucleo principale della mostra è costituito da 60 opere originali dell’artista alle quali se ne affiancano altre 140 dei suoi più celebri colleghi, per un totale di duecento capolavori provenienti da prestigiosi musei europei e statunitensi.
L’obiettivo non è soltanto quello di fornire un quadro esaustivo dell’effervescente clima culturale della capitale francese, ma anche quello di restituire al pubblico un ritratto più veritiero di Toulouse-Lautrec. Troppo spesso ricordato sui libri soltanto come innovativo creatore di affiches (manifesti pubblicitari), l’evento intende focalizzarsi sul suo grande talento di pittore esponendo dipinti, disegni e bozzetti preparatori.
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Toulouse-Lautrec tra genio e sregolatezza
Henri de Toulouse-Lautrec nasce nel 1864 ad Albi, in Francia, da una relazione tra due cugini di una delle famiglie più influenti della nazione. Il rapporto di consanguineità tra i genitori rappresenta probabilmente l’origine della malformazione ossea che Henri manifesta durante l’adolescenza, dopo un’infanzia apparentemente sana.
La passione per l’arte prende spunto dalla sua condizione fisica: costretto ad abbandonare l’equitazione, decide di dedicarsi ai ritratti equestri e di approfondire ambiti artistici quali disegno, pittura e musica. Dopo aver conseguito il diploma d’arte alla Tolosa di Parigi, inizia l’apprendistato presso pittori professionisti come Fernand Cormon, grazie al quale conosce Vincent van Gogh. A 23 anni apre il suo atelier a Montmatre, dove diventa presto punto di riferimento per le sue rivoluzionarie abilità pittoriche. Per lui l’arte è precisione espressionistica di forme, corpi e spazio, è utilizzo di linee taglienti e di colori decisi. Intorno al 1890 si avvicina al gruppo Les Arts Incohérents, composto da pittori ed illustratori che disprezzano il rigore dell’Accademia e tratteggiamo tutti gli aspetti della società, dai più elevati ai più degradati.
I dolori cronici e uno stile di vita poco accorto lo spingono ad abusare di alcool e oppiacei. Nel 1899 subisce un ricovero forzato per disintossicarsi, nel 1901 un ictus lo costringe sulla sedia a rotelle; i dolori sono così forti da impedirgli di nutrirsi adeguatamente e la morte lo coglie nell’arco di sei mesi.
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Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si compone di ampie sezioni tematiche utili a descrivere l’ambiente artistico parigino in cui operava l’artista.
Tra queste: Parigi 1885-1900; Le Chat Noir; Toulouse-Lautrec e gli amici artisti; Il rinnovamento della grafica e soprattutto una sezione inedita dedicata al gruppo anarchico Les Arts Incohérents (a cura di Johan Naldi), anticipatore di molte istanze delle avanguardie del Novecento come il Dadaismo. Tutte le opere del gruppo, date per disperse da oltre un secolo, sono state ritrovate nel 2018 ed alcune recano l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dal celebre locale Le Chat Noir. La mostra di Rovigo offre ai visitatori la prima occasione per poterle ammirare.
Altra sezione tematica degna di menzione per i suoi forti risvolti sociali è quella dedicata a L’assenzio, la bevanda alcolica il cui consumo crebbe progressivamente a Parigi, a tal punto da venire bandito nel 1914. In questo spazio si trovano dipinti e disegni che ritraggono donne e uomini nell’atto di berlo o sotto il suo effetto, oltre ad alcuni manifesti che lo pubblicizzano. La Fée verte, com’era allora chiamato, veniva sponsorizzato attraverso conturbanti immagini femminili e diventò rapidamente il vessillo bohémien di artisti e poeti.
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Gli organizzatori della mostra
La mostra Henri de Toulouse-Lautrec. Parigi 1881-1901è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Comune di Rovigo e all’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo.
I curatori, esponenti di spicco del mondo accademico e museale, rispondono ai nomi di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi. La produzione è affidata a Dario Cimorelli Editore che ha provveduto anche alla pubblicazione di un ricco catalogo, acquistabile in loco.
Oltre a vivide immagini e pregevoli saggi dei curatori, il compendio contiene gli studi di Nicholas Zmelty sulla Grafica, di Johan Naldi su Les Arts Incohérents, di Mario Finazzi sugli artisti spagnoli a Parigi tra Ottocento e Novecento e di Bertrand du Vignaud – pronipote di Toulouse-Lautrec – sul rapporto tra Marcel Proust e l’artista. L’esposizione prevede anche con un programma educativo ludico-didattico per i più giovani, contribuendo in tal modo a rendere l’evento stimolante e adatto a tutte le fasce d’età. Per informazioni sugli orari e i costi della mostra, è possibile collegarsi al sito web www.palazzoroverella.com.
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