Palazzo Barberini: Orazio Borgianni, un genio inquieto nella Roma di Caravaggio
Passata l’emergenza sanitaria che ha decretato la chiusura dei musei italiani sino al 3 aprile, a partire dal giorno immediatamente successivo, fino al 30 giugno, Palazzo Barberini ospiterà la prima mostra monografica dedicata a Orazio Borgianni (Roma, 1574 – 1616), “Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio“. La mostra, a cura di Gianni Papi, ha l’obiettivo di mettere in luce l’importante influenza di questo artista, di cui si hanno ancora poche notizie, sull’ambiente romano.
Orazio Borgianni – biografia
Nato nell’Urbe, dopo alcuni anni in Spagna dove conobbe El Greco, Borgianni tornò a Roma nel pieno della rivoluzione caravaggesca, mantenendo uno stile personale, alternativo a quello del Merisi, come dimostra Visione di San Francesco (frammento della grande pala rubata a Sezze nel 1976 e recuperata dieci mesi dopo ridotta ad un quarto della superficie originaria). Nei suoi lavori recupera la lezione di Tintoretto, conserva le suggestioni della pittura veneta, non dimentica la grazia di Raffaello, né trascura il Rinascimento emiliano. Borgianni, che pur in vita fu, come molti, nemico del Merisi, non restò indifferente alle novità naturalistiche di Caravaggio, il cui legame è racchiuso nelle nature morte, nell’intensità degli effetti della luce, nell’evidenza plastica delle figure e nell’ambientazione umile e quotidiana delle storie sacre. Borgianni conserva il legame con la storia e, prendendo le mosse dal passato, costruisce il futuro, anticipando il Barocco.
Orazio Borgianni – la mostra
Presentata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, ad ospitare la prima mostra monografica sull’artista sarà Palazzo Barberini, luogo che accoglie uno dei più importanti nuclei di dipinti caravaggeschi al mondo e due capolavori di Borgianni (Autoritratto e la Sacra Famiglia con san Giovannino, sant’Elisabetta e un angelo). L’esposizione sarà allestita non nelle sale per le mostre temporanee, ma in quelle del museo, «per permettere a tutti – dice Flaminia Gennari Santori, direttore Gallerie Nazionali d’Arte Antica – di scoprire Borgianni e lasciarsi sorprendere». Tra le opere, anche San Sebastiano, a lungo attribuito a Giulio Cesare Procaccini, individuato come lavoro di Borgianni dallo stesso Papi: «È stato come un lampo. Neppure Longhi, che aveva “scoperto” Borgianni, si era accorto di avere un’altra sua opera in collezione».
Orazio Borgianni – parla il curatore della mostra
“L’intento di questa mostra, oltreché tracciare in modo soddisfacente la fisionomia di Orazio, è anche quello di mettere definitivamente in luce l’importanza della sua influenza sull’ambiente romano; per questo ritengo valga la pena soffermarsi su questi aspetti, e di conseguenza dedicare circa la metà dell’esposizione ai dipinti degli artisti che hanno ricevuto un significativo aumento del loro linguaggio proprio dal contatto con Borgianni”.
Suddivisa in due capitoli, l’esposizione presenta nella prima parte 18 opere autografe che ripercorrono la vicenda storico-artistica di Borgianni, restituendo un ritratto esaustivo della sua attività a Roma, dove il pittore rimase dal 1605 fino alla morte. Una seconda sezione, composta da 17 opere, riguarda quindi quella schiera di grandi pittori che operarono sotto la sua influenza. Tra questi Carlo Saraceni, legato da rapporto personale con Orazio, al punto che entrambi, nell’autunno del 1606, furono sospettati di aver ordinato l’agguato a Giovanni Baglione; Antiveduto Gramatica, annoverato tra i caravaggeschi e pur amico di Borgianni, tanto da prender parte come testimone al suo testamento, e fortemente influenzato dal suo linguaggio negli anni centrali del secondo decennio del secolo. La mostra offre spazio anche a G. Lanfranco, S. Vouet, G. Serodine, protagonisti dell’ambiente artistico romano fra la fine del secondo e il terzo decennio, e ancora a M. Bassetti, C. Bononi, G. Cagnacci, G. F. Guerrieri, L. Tristan, C. Vignon.
È prevista la pubblicazione di un catalogo (Skira Editore) illustrato con il saggio di Gianni Papi, i testi di Daniela Brogi e Yuri Primarosa e le schede delle opere di Tommaso Borgogelli, Enrico Ghetti e Gianni Papi. Durante il periodo di apertura sono previste anche una serie di attività come giornate di studi, visite guidate, attività per bambini, una visita guidata in LIS e una per persone con disagi di tipo intellettivo-cognitivo, le cui date dovranno, tuttavia, essere ridefinite.
INFORMAZIONI:
SEDE: Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13
ORARI: martedì/domenica 8.30- 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00
Contatti: tel. 06-4824184 | email: comunicazione@barberinicorsini.org