Otto vittime all’Astroworld Festival, il rapper Travis Scott: “Sono devastato”
Almeno otto ragazzi, tra i 16 e i 23, anni sono rimasti uccisi durante una serata dell”Astroworld Festival a Houston, negli Stati Uniti. La tragedia mentre si stava esibendo il rapper Travis Scott, che ha più volte interrotto la sua performance per chiedere ai soccorritori di intervenire, fino a che lo spettacolo è stato sospeso e l’evento definitivamente cancellato dagli organizzatori.
Sul posto, accalcate, c’erano oltre 50 mila persone, in uno stato come il Texas – lo rileva l’Ansa – dove peraltro i dati di contagio da Coronavirus sono più elevati rispetto ad altrove. Altrove un evento del genere di questi tempi sarebbe inimmaginabile.
“Sono assolutamente devastato da quello che è successo. Le mie preghiere vanno alle famiglie delle vittime”, ha commentato il rapper. I video postati sui social mostrano immagini agghiaccianti, con i primi soccorsi che con enorme difficoltà riescono a tirar fuori i teenager che implorano di essere salvati dalla stretta dell’enorme folla. Una spinta divenuta sempre più devastante man mano che si diffonde il panico.
“La folla ha iniziato a comprimersi verso la parte anteriore del palco, e questo ha causato un po’ di panico, e ha iniziato a causare alcuni feriti”, ha detto il capo dei vigili del fuoco. “Le persone hanno iniziato a litigare, a perdere conoscenza e questo ha creato ulteriore panico”.
Si è invece trasformato in una serata da incubo, con almeno 8 ragazzi tra i 16 e i 23 anni rimasti uccisi, schiacciati contro il palcoscenico dalla calca che premeva alle loro spalle. Non si contano i feriti, oltre 300 di cui una ventina in gravi condizioni.
“Sono devastato da quello che è successo la notte scorsa”, ha scritto Travis Scott in una nota. “Le mie preghiere vanno alle famiglie delle vittime”.
I PRECEDENTI: Diversi festival nel corso delle ultime decadi hanno registrato tragedie di questo tipo, come Cincinnati, il 3 settembre 1979, con 11 vittime durante il concerto degli Who. Oppure, in Inghilterra, il 20 agosto 1988, con due vittime durante il concerto dei Guns N’ Roses, davanti a 100mila spettatori. Ancora, in Danimarca, il 30 giugno 2000, 9 persone morirono durante il concerto dei Pearl Jam al Roskilde festival. Il Mawazine festival di Rabat (Marocco) nel 2009 registrò 11 vittime, mentre la LoveParade di Duisburg in Germania, l’anno successivo, passò alla storia come una delle più gravi stragi di spettatori in Europa, con 21 giovani morti. Il 27 gennaio 2013, poi, durante una festa universitaria con duemila giovani, in Brasile, si sviluppò un incendio dove morirono 231 persone. L’Italia piange i sei giovani morti a Corinaldo, nelle Marche, la notte dell’8 dicembre 2018, nella discoteca Lanterna Azzurra, in una serata in cui si sarebbe dovuto esibire Sfera Ebbasta.
Foto di copertina: Fotogramma