Oggi a Roma la prima edizione delle Giornate dell’Archeologia Italiana all’Estero
Oggi, 9 maggio 2023, si svolge nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio a Roma la prima edizione delle Giornate dell’archeologia italiana all’estero, “una iniziativa che si propone di dare riconoscimento alla pluridecennale eccellenza del lavoro degli archeologi italiani in tutto il mondo. L’Italia, infatti, è impegnata da anni nell’organizzazione e nel co-finanziamento di Missioni archeologiche, antropologiche ed etnologiche fuori dei confini nazionali. Le Missioni sono presenti in tutti i continenti (66 Paesi) e coprono tutti gli ambiti disciplinari, dalla paleoantropologia alla preistoria, dalle civiltà palaziali all’archeologia classica, medievale, bizantina e islamica. Il sostegno alle Missioni viene garantito attraverso la pubblicazione di un bando annuale.”
Mentre i rappresentanti delle più importanti istituzioni portano i loro saluti, nella platea sono presenti tutti i direttori delle Missioni Italiane all’ Estero. Si parte da un saluto a nome Presidente Sergio Mattarella “Diplomazia culturale dell’archeologia, eccellenza dell’Italia nel mondo. La vocazione dell’Italia alla conservazione del patrimonio culturale è riflessa anche nei principi fondanti della nostra Costituzione […] laddove l’Articolo 9 afferma che la Repubblica tutela il patrimonio storico, artistico e Paesaggistico […]”. Su questa solida base asce e si sviluppa il desiderio dei nostri studiosi di archeologia all’estero. Una realtà che oggi coinvolge 60 Paesi, 246 Missioni Archeologiche e migliaia di ricercatori [ …]”. Poi l’intervento del Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, che sottolinea come la città di Roma sia naturalmente la sede più appropriata per la prima edizione di questa giornata, data la sua incredibile stratificazione storica che ancora oggi stupisce per bellezza e profondità chiunque nel mondo. Si procede con un discorso di encomio al lavoro degli archeologi italiani all’estero del Vicepresidete del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, a seguito della trasmissione di un video che unisce immagini provenienti dalle centinaia di siti indagati all’estero dagli archeologi italiani. “Archeologi, oggi è la vostra festa e il riconoscimento che l’Italia vi dà per il lavoro che fate per la nostra Nazione. Non se ne parla mai abbastanza: a volte in qualche trasmissione televisiva, qualche articolo nelle pagine di cultura dei nostri giornali ma voi svolgete un ruolo fondamentale. Come ripeto sempre l’immagine dell’Italia nel mondo non è un unico privilegio e responsabilità dei nostri diplomatici. Ma è tutta l’Italia, tutta l’Italia che lavora al di là dei confini, che rappresenta il nostro paese e da peso al nostro Paese […].Noi attraverso di voi riusciamo ad arrivare dove la diplomazia ufficiale non sempre riesce ad arrivare, ma la vostra presenza serve per mantenere aperto un dialogo con Paesi magari complicati e difficili, ma guai a rinunciare alla cultura, guai a rinunciare alle scoperte. Tutti quanti voi siete diplomatici ad honorem, siete i nostri ambasciatori perché portate il nostro saper fare e aprite porte di dialogo e confronto in Paesi importanti per noi perché l’Italia deve essere portatrice di pace e la cultura è portatrice di pace.” Chiude il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che citando Andrea Carandini ricorda come focalizzarsi sul presente ci permettere di vivere una sola vita, studiando il passato e aprendo la mente viviamo più vite: “questa è l’importanza morale ed etica e il valore stesso dell’archeologia”
In conclusione della sessione di apertura la promessa di un coordinamento tra tutte le istituzioni per permettere ai professionisti italiani all’estero di avere alle spalle un “Sistema Italia” che li supporti non solo per l’importanza dei risultati scientifici ma per l’importanza che quei risultati scientifici hanno per il lustro del Paese e per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
Foto: © Farnesina (https://twitter.com/ItalyMFA/status/1654538915603177472/photo/1)