New York restituisce all’Italia 58 opere d’arte per un valore di 21 milioni di dollari
New York si prepara a restituire all’Italia cinquantotto opere esportate illegalmente, per un valore complessivo di 21 milioni di dollari. Ventuno tra queste provengono dal Metropolitan Museum of Art.
Ventuno reperti confiscati al Metropolitan Museum of Art
Sculture in marmo, preziosi manufatti in ceramica, statuette in terracotta, anfore, diademi ed elmi, per lo più risalenti al periodo greco e romano, sono stati sequestrati dalla Procura Distrettuale di New York in sinergia con i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, per un totale di 58 unità, di cui ben 21 provenienti dal Metropolitan Museum of Art (Met).
A distanza di appena un mese, un altro celebre museo americano torna a catturare l’attenzione della stampa a causa di appropriazioni illecite di opere d’arte. Lo scorso agosto, infatti, il Getty Museum di Los Angeles ha restituito alla Puglia lo splendido gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, databile al IV secolo a.C.; adesso è il turno del Metropolitan Museum imputato di aver custodito nella sua collezione di antichità 27 manufatti importati illegalmente (nello specifico sei dall’Egitto e ventuno dall’Italia).
I preziosi reperti archeologici, confiscati dalle Forze dell’ordine americane in collaborazione con quelle italiane, verranno riportati nel nostro Paese ed esposti temporaneamente al Museo dell’Arte Salvata a Roma.
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Trafficanti di antichità ed esportazioni illecite
Il New York Times ha reso noto che i preziosi manufatti sono giunti negli Stati Uniti tramite la mediazione di trafficanti di antichità come Gianfranco Becchina, che ha gestito una galleria in Svizzera per decenni prima di essere indagato in Italia nel 2001.
Tuttavia la loro acquisizione da parte del Metropolitan è avvenuta prima che il gallerista venisse incriminato per traffici illeciti. I responsabili del museo, infatti, hanno tenuto a precisare che solo recentemente il District Attorney di New York ha reso pubbliche le informazioni sugli illeciti e che tutti i membri dello staff museale si sono messi a disposizione delle autorità.
Nella lista di reperti dall’immenso valore culturale ed economico spiccano elmi greci e romani, una testa in marmo della dea Athena del 200 a.C. stimata intorno ai tre milioni di dollari e una kylix, ossia una tazza in terracotta risalente al 470 a. C., dal valore di 1,2 milioni di dollari (venduta al museo dalla galleria svizzera nel 1979).
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La cerimonia di riconsegna dei reperti
La cerimonia di riconsegna, avvenuta alla presenza dell’Executive Assistant District Attorney di New York Lisa Delpizzo e del Generale di Brigata Roberto Riccardi del Comando Tutela Patrimonio Culturale, si è svolta in una grande atmosfera di solennità e gratitudine.
La cooperazione tra le forze dell’ordine italiane e statunitensi non solo simboleggia una garanzia di giustizia e tutela del patrimonio, ma si rivelano un eccezionale ingranaggio in costante movimento al fine di ricostruire l’identità culturale di una nazione. L’esportazione illegale di manufatti artistici infatti è un fenomeno più diffuso di quanto si possa immaginare.
Illuminanti a tal proposito le parole del Console Generale a New York Fabrizio Di Michele: «Questa operazione di rimpatrio fa seguito ad altre due analoghe operazioni recentemente concluse con la Procura distrettuale di New York. Soltanto negli ultimi nove mesi, sono oltre 400 le opere d’arte restituite al nostro paese».
Tra qualche settimana i preziosi reperti archeologici toccheranno di nuovo il suolo italiano e finalmente un altro tassello di Storia tornerà al suo legittimo posto.
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