Nel mondo di Monet: una mostra-evento a Padova celebra i 150 anni dell’Impressionismo
Per celebrare i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo, il Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova accoglie la grande mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi. Oltre cinquanta capolavori ripercorrono la parabola umana e artistica del pioniere della pittura contemporanea.
Monet pittore delle impressioni
Il 15 aprile 1874, nello studio del fotografo Félix Nadar in Boulevard des Capucines a Parigi, trentuno artisti appartenenti alla “Società anonima degli artisti, pittori, scultori, incisori”, esposero centosessantacinque opere rivoluzionarie, estremamente lontane dai principi compositivi accademici, che prevedevano l’uso del colore puro applicato direttamente sulla tela.
Inizialmente la mostra non ottenne successo e il critico francese Louis Leroy, osservando l’opera di Claude Monet Impressione, Levar del sole (1872), recensì aspramente gli esponenti del gruppo definendoli “pittori di banali impressioni, ostili alle buone maniere, alla devozione per la forma e al rispetto per i maestri”.
Quella che poteva sembrare una stroncatura, venne invece accolta con entusiasmo dai destinatari che da allora scelsero di chiamarsi proprio Impressionisti; il loro obiettivo infatti era immortalare ciò che il senso della vista coglie in un determinato istante e in specifiche condizioni di luce, al di là della perfezione della forma e delle proporzioni.
In particolare Claude Monet (1840-1926), intuì che l’occhio umano percepisce forme e colori in modo diverso in base allo scorrere del tempo e alle variazioni della luce solare; per questo ritraeva per giorni lo stesso soggetto in diversi momenti della giornata, dando così progressivamente vita alle celebri serie dei Pioppi, dei Covoni, dei Glicini, delle Cattedrali, fino ad arrivare alle amatissime Ninfee.
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Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi
La mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi, dopo il grande successo ottenuto al CentroCentro di Madrid (con una stima di circa trecentomila visitatori), tenta di bissare i numeri madrileni approdando nelle sale del Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova.
Un allestimento prezioso che raccoglie le principali opere di Monet provenienti direttamente dal Marmottan Monet di Parigi, ossia dal museo che custodisce la più ampia collezione di lavori dell’artista. Tra i tanti dipinti donati al polo museale dal figlio Michel nel 1966, vi sono anche quelli che adornavano la casa di Giverny e dai quali il pittore non volle mai separarsi.
In esposizione ad esempio spiccano: Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon (1880), Il treno nella neve. La locomotiva (1875), Londra. Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905). Senza dimenticare le opere di grandi dimensioni come le Ninfee (1917-1920) e i Glicini (1919-1920).
Il percorso espositivo è diviso in sei sezioni: “Le origini del Musée Marmottan Monet: dall’impero all’impressionismo”; “La luce impressionista”; “Il Plein Air”; “Il giardino di Monet a Giverny. Oltre l’impressionismo”; “Le Grandi Decorazioni”; “L’astrazione in questione”.
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Arte e vita in sei sezioni espositive
Nelle prime tre sale si trovano alcuni ritratti di Monet realizzati dai suoi amici, come lo splendido ritratto realizzato da Pierre Auguste Renoir nel 1872, mentre Claude era intento nella lettura.
Tra i molti si evidenziano anche dipinti che testimoniano la strenua ricerca di Monet sugli effetti della luce nella natura circostante. Due esempi emblematici sono: La spiaggia di Trouville, risalente all’estate del 1870, quando sua moglie Camille Doncieux e il loro primo figlio Jean lo raggiunsero nella stazione balneare di Trouville, e Passeggiata vicino ad Argenteuil del 1875. Nel 1871 l’artista si trasferì nel villaggio di Argenteuil, a una decina di chilometri da Parigi e per la prima volta poté offrire alla moglie e al figlio una casa e un giardino. Lui stesso si dedicò ad esplorare il paesaggio circostante esercitandosi soprattutto nelle vedute panoramiche e nei ritratti di Camille e Jean in campagna. Della Passeggiata esistono quattro versioni, diverse a seconda del periodo dell’anno.
Monet tuttavia era anche un viaggiatore; non a caso proseguendo nel percorso emergono tre paesaggi sulla neve, eseguiti in Norvegia, a Christiania, l’attuale Oslo, nel 1895. La neve realizzata dall’artista non è mai totalmente bianca, ma contiene il rosso, il verde, il giallo, e ben presto diventò il suo cruccio perché non riusciva, a suo avviso, a renderne il reale effetto cromatico.
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Le opere private della casa di Giverny
Le tre sezioni finali si focalizzano invece sugli ultimi venticinque anni di vita del pittore, quando soleva dipingere nel rigoglioso giardino della casa di Giverny.
Nella fase della maturità dell’artista assistiamo a un vero e proprio capovolgimento del suo paradigma pittorico. Da giovane dipingeva in tele di piccolo formato prevalentemente paesaggi e vasti panorami; con il passare degli anni invece realizzò tele sempre più grandi, a volte di dimensioni monumentali, focalizzate su minuscoli dettagli del suo giardino, in una quasi ossessiva ricerca della luce che si materializza sulle superfici dell’acqua e della vegetazione.
“Il mio giardino è l’opera d’arte più bella che io abbia creato”. Così si legge in una delle sale dedicate ai cicli delle Ninfee, degli Agapanti e degli Iris; grandiose tele di dimensione parietale che catapultano i visitatori in una sorta di dimensione alternativa, costituita da pennellate fluide e scorrevolissime e da sfumature di colore estremamente raffinate.
Per accrescere ulteriormente il senso di immersione nella pittura, la società Arthemisia ha provveduto ad arricchire il percorso espositivo di suggestivi spazi interattivi, supporti audio e video esplicativi che mostrano il magico micro-mondo dell’artista a 360 gradi.
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Gli organizzatori della mostra
La mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi, promossa dal Comune di Padova, è prodotta ed organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi ed è curata da Sylvie Carlier, curatrice generale del Musée Marmottan Monet, con la co-curatela della storica dell’arte Marianne Mathieu e l’assistente alla curatela del Musée Marmottan Monet Aurélie Gavoille.
Un’occasione unica per ammirare dal vivo i capolavori più importanti e intimi del padre dell’impressionismo; anche perché -riferisce la società Arthemisia- le opere del Musée Marmottan Monet non saranno più disponibili per circa sette anni a causa di alcuni contingenti lavori di restauro ai quali il noto polo museale dovrà sottoporsi.
L’esposizione è visitabile fino al 14 luglio 2024 nelle sale del Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova. Per informazioni su costi e prenotazioni è possibile collegarsi al sito web www.arthemisia.it/it/monet-padova .
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