Né abusi né riti satanici: la sconcertante verità sui Diavoli della bassa modenese
Dopo la recente uscita su Amazon Prime di “Veleno”, la docuserie basata sull’inchiesta del giornalista italiano Pablo Trincia sui “Diavoli della bassa modenese”, si è tornato a parlare assiduamente della macabra vicenda nata sul finire degli anni Novanta. Davide, a cui in “Veleno” gli fu attribuito il nome fittizio di Dario, “il bambino zero” è colui che diede il via alle indagini, a cui seguirono oltre quindici anni di processi.
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Dopo le dichiarazioni del bambino (all’epoca aveva sette anni), in breve tempo prese il via un vero e proprio effetto domino che vide coinvolti in totale sedici bambini, i quali furono allontanati dalle famiglie a causa di presunti maltrattamenti e violenze. A ventiquattro anni dall’inizio della vicenda Davide, ora trentunenne, torna a parlare. Sconcertanti sono le rivelazioni del ragazzo, considerando che a causa di quelle parole decine di persone videro andare in pezzi la propria vita e furono marchiati per sempre.
«Ricordo diversi colloqui anche di otto ore. Psicologa e assistenti sociali non smettevano finché non dicevo quello che volevano loro. Mi dicevano che ero coraggioso». E ancora, «Né abusi né riti satanici, sedici bambini tolti ai genitori per le mie accuse inventate. Ora ho trovato il coraggio di dire la verità»
A quanto pare, una patologica paura dell’abbandono spinse Davide, già reduce da una situazione di disagio all’interno della famiglia d’origine a muovere le accuse, il quale oggi afferma «La psicologa e gli assistenti sociali mi martellavano fino a quando non dicevo quello che volevano sentirsi dire. Io avevo paura che, se non li avessi accontentati, sarei stato abbandonato dalla mia nuova famiglia, e così inventai».
Certamente, dopo le recenti affermazioni del ragazzo, la teoria basata su una possibile creazione di falsi ricordi nati nei minori a causa degli interrogatori pressanti degli psicologi, portata avanti da diversi esperti del settore che hanno analizzato i filmati del 1997-1998 inizia ad essere più di una teoria.
I “Diavoli della bassa modenese” vivevano, dunque solo nella mente di Davide e degli altri bambini coinvolti?