Musica come esigenza di vita: Pierpaolo Battista si intervista per The Walk of Fame
Da tre settimane The Walk Of Fame ha posto in essere l’iniziativa dei concerti in streaming. Ogni venerdì, dalle 15 alle 15.30, si esibirà un artista diverso. Suonerà i propri brani inediti e avrà l’opportunità di presentarsi al nostro pubblico. Un modo, questo, che il nostro giornale ha scelto per essere al fianco della musica e dei musicisti, degli appassionati e di tutto coloro i quali desiderano trascorrere un po’ di tempo ad ascoltare musica inedita.
Come redazione abbiamo sentito il bisogno di andare oltre, di garantire alla causa un contributo ancora maggiore. Un impegno, di avvicinare gli artisti alla realtà dello streaming, che abbiamo preso in considerazione perché, prima di tutto, anche noi, che dietro una tastiera cerchiamo di garantirvi una corretta e interessante informazione, siamo musicisti e appassionati.
A margine del concerto c’è l’autointervista. Ogni autore si intervisterà da solo e si presenterà al pubblico. Un modo simpatico e stuzzicante di cogliere gli aspetti più genuini dell’uomo, prima ancora che del musicista. A parlare di sé, e della sua musica, c’è il nostro primo ospite Pierpaolo Battista.
“Mi sono avvicinato alla musica all’età di 11 anni quando ho avuto il desiderio di voler imparare a suonare uno strumento e ho scelto la chitarra. Il mio primo amore è stato il blues con il quale ho studiato e amato lo stile dei grandi chitarristi. Tra i miei preferiti c’erano Albert King e Peter Green. Dopo qualche anno di studio, ascoltando la musica classica ed in particolare Bach, ho iniziato a studiare la chitarra classica, da lì ho deciso di entrare in conservatorio e trasformare la musica in un lavoro”.
“Sin da quando ho cominciato a suonare la chitarra, trovare un linguaggio personale e comporre musica era ciò che più mi piaceva e così è tutt’ora. Il cantautorato è un’altra mia grande passione e tra tutti, quello che sicuramente ammiro di più è Fabrizio De Andrè. Con lui ho imparato come una canzone possa cambiarti la vita e regalarti un punto di vista che ti faccia trovare un posto nel mondo”.
“Unendo la passione per la musica alla lettura e all’arte in tutte le sue forme, ho cominciato a scrivere anche testi. Produrre arte è un’esigenza, una scelta di vita, al di là che sia un lavoro o meno. Le parole come le note sono materia che puoi catturare da una qualsiasi forma (un pensiero, un libro, un film, un quadro) e plasmare come ritieni opportuno. Questo è un concetto a cui sono particolarmente legato perché spesso percepisco da parte della società una concezione dell’artista come lontano dalla realtà dei fatti o rinchiuso in un mondo tutto suo quando in verità c’è molto di reale e manuale”.
“L’insegnamento è un’altra delle mie attività lavorative, dalla quale cerco di apprendere qualcosa ogni giorno. Credo che un insegnante possa imparare dall’allievo e viceversa. Ho avuto modo di insegnare a qualsiasi fascia d’età e il mio primo obiettivo è quello di infondere la passione per la musica, aspetto che ritengo fondamentalmente il più importante, poi ognuno sceglie la propria strada”.
“Ringrazio ancora la redazione del giornale per l’opportunità che mi ha regalato e regalerà agli artisti che portano avanti i propri progetti inediti. In periodi normali, e ancora di più in giorni difficili come questi, iniziative del genere sono di grande aiuto per tutti”.