“Murales. Arte Contemporanea in metro”: la trasformazione di Piazza Venezia
Nel cuore pulsante di Roma, il cantiere della stazione di Piazza Venezia della linea C della metropolitana si è trasformato in un’inedita galleria d’arte a cielo aperto grazie al progetto “Murales. Arte Contemporanea in metro“.
Questa iniziativa, promossa dal consorzio Metro C guidato da Webuild e Vianini Lavori, con il supporto di Roma Capitale e in collaborazione con le Soprintendenze competenti, mira a mitigare l’impatto visivo dei lavori in corso, offrendo al contempo una piattaforma culturale innovativa che coniuga arte e infrastruttura.
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La prima opera inaugurata, “Costellazioni di Roma“ dell’artista Pietro Ruffo, avvolge i dieci silos del cantiere con una monumentale installazione di 640 metri quadrati (alta 10 metri e lunga ben 64). Realizzata nei toni del bianco e del blu, l’opera riflette il caratteristico tratto grafico dell’artista, noto per la sua capacità di tradurre concetti complessi in raffinate composizioni visive.
Ruffo ha scelto di rappresentare costellazioni che si fondono con le linee della “Pianta topografica di Roma antica” di Luigi Canina, creando una metafora visiva che intreccia il cielo e la terra, il mito e la storia. Le costellazioni personificate richiamano figure mitologiche che evocano i miti fondativi della città eterna, simbolizzando l’infinito intreccio di passato e presente. L’opera suggerisce una Roma che non è mai statica, ma che continua a reinventarsi e a risplendere attraverso le epoche.
Pietro Ruffo, artista noto per il suo linguaggio visivo che combina arte, scienza e filosofia, ha voluto che “Costellazioni di Roma” fosse un’opera accessibile a tutti, capace di parlare al pubblico locale e internazionale. Le sue costellazioni personificate richiamano un senso di appartenenza universale: Roma non appartiene solo al suo passato, ma a tutti coloro che la attraversano, la vivono e la reinterpretano. La scelta del blu, un colore che richiama il cielo e l’acqua, elementi vitali e trascendenti, amplifica il senso di connessione cosmica e invita gli spettatori a sollevare lo sguardo oltre il caos quotidiano della città.
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Un progetto artistico ambizioso
Il progetto “Murales. Arte Contemporanea in metro” non si limita a questa prima opera, ma si presenta come una piattaforma di esplorazione artistica che si svilupperà fino al 2026. Altri cinque artisti italiani di spicco – Elisabetta Benassi, Liliana Moro, Marinella Senatore, il collettivo Toiletpaper e Nico Vascellari – realizzeranno interventi site-specific per trasformare i silos del cantiere in un vero e proprio laboratorio di creatività a cielo aperto.
Ogni quattro mesi, le opere si alterneranno, offrendo ai cittadini e ai turisti la possibilità di vivere un’esperienza sempre nuova. Il progetto, infatti, vuole esplorare la relazione tra arte e infrastrutture urbane, trasformando i disagi causati dai cantieri in opportunità per stimolare la riflessione culturale.
Le istituzioni hanno abbracciato con entusiasmo questa iniziativa. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito il progetto una “straordinaria occasione per trasformare un cantiere in uno spazio di creatività e bellezza”.
“Siamo orgogliosi di assistere alla trasformazione di questa piazza in una piattaforma culturale innovativa”, ha dichiarato inoltre Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild; “L’arte contemporanea diventa linguaggio universale per promuovere un approccio responsabile alla crescita delle città, stimolando una riflessione sui temi della mobilità sostenibile”.
L’entusiasmo si riflette anche nelle reazioni dei turisti, che trovano in questa fusione tra arte e urbanistica una sorprendente reinterpretazione di Roma come museo vivo e dinamico. Trasformare un’area di costruzione in un’attrazione artistica temporanea non solo mitiga l’impatto visivo del cantiere, ma offre anche un nuovo spazio di fruizione culturale, dimostrando come l’arte possa essere un potente strumento di rigenerazione urbana e coesione sociale.
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“Murales. Arte Contemporanea in metro” rappresenta un possibile caso di studi su come l’arte contemporanea possa trasformare luoghi di passaggio o disagio in attrazioni culturali temporanee, capaci di rigenerare il tessuto urbano e favorire il dialogo tra cittadini e città. Non solo un progetto artistico, quindi, ma un simbolo della continua innovazione romana: un modo per ricordare che, anche tra i rumori e le sfide di una metropoli in trasformazione, c’è spazio per la bellezza, la cultura e la riflessione.
Resta da chiedersi come questa risposta creativa e propositiva sarà accolta dai cittadini romani che in questo periodo esprimono malcontento per i disagi causati dai lavori per il Giubileo e per la metro C…
(Fonte foto: www.comunediroma.it)