Michelangelo: l’amore muove il mondo, ma Amici mi ha cambiato la vita
E’ uscito il 13 marzo “In Due a Lottare” , nuovo singolo di Michelangelo Vizzini, in arte Michelangelo, artista che si è fatto conoscere grazie alla partecipazione all’edizione del programma Amici di Maria de Filippi ’19. Una storia può finire ma l’amore a volte rimane, non arrendendosi al tempo, alle difficoltà e alla logica delle scelte umane: “In due a lottare” parla di questo, ponendosi come un vero e proprio manifesto dei sentimenti autentici, quelli che legano gli individui e permettono loro di lottare contro tutto e tutti.
“In Due a Lottare” è il tuo nuovo singolo. Ti va di presentarlo ai nostri lettori e raccontarci come è nato?
Questo brano nasce dalla voglia di raccontare un po’ quella che è la mia storia d’amore, spero davvero che tutto questo possa essere compreso da parte dell’ascoltatore. Il messaggio che voglio lasciare è quello di lottare in tutte le situazioni ma soprattutto in amore, che la vita ha un senso se siamo in due a farlo e se le cose si vogliono da entrambi si ottengono.
L’amore è alla base di questo brano. Quanto credi che sia importante in questo preciso momento storico?
L’amore è tutto ciò che ci mantiene uniti in questo momento, ed è l’unica cosa che ci lega anche a distanza
Siamo costretti in casa da questa terribile pandemia. Immagino, però, che per un’artista sia anche una situazione ideale per comporre. Sei a lavoro su qualcosa nello specifico?
Assolutamente si, sono a lavoro su tante cose, spero di farvele sentire il prima possibile. Sto approfittando di tutto questo tempo in casa per dedicarmi a tante cose. Ho iniziato anche a cucinare ah ah ah.
Parliamo un attimo della tua esperienza ad Amici. Come la giudichi, a distanza di qualche mese? Le ambizioni con le quali sei entrato sono state soddisfatte o senti di non aver espresso tutto te stesso?
L’esperienza di Amici è stata assurda, mi ha letteralmente cambiato la vita, sono cresciuto tanto sia a livello artistico che personale. Ho dato tutto me stesso in questa esperienza, ovviamente tornando indietro avrei affrontato alcune situazioni con uno spirito diverso, ma non mi pento di nulla, e sono felice di come sia andata a prescindere.
Perché un giovane cantautore o musicista dovrebbe approcciare a un prodotto televisivo, invece di fare gavetta nei club e nei locali di tutta la penisola? C’è chi rimprovera che sia la strada più facile…
Ma io posso dire di aver fatto entrambi, prima di fare un talent penso che tutti abbiano fatto serate nei locali. Io personalmente canto da molti anni e ho iniziato davvero cantando alle sagre salendo poi piano piano di livello. Ci si costruisce così, mattone dopo mattone.
Credi che senza l’impulso della partecipazione alla trasmissione avresti avuto le stesse opportunità discografiche?
Io sulla mia musica ho sempre creduto tanto, avevo la necessità di farmi sentire, ovviamente il talent mi ha dato una grossa mano, ma sono felice di aver avuto al mio fianco un produttore (Carlo Avarello) che ha sempre creduto in me. Di persone così se ne trovano davvero poche e gli voglio bene come ad un papà, e sono sicuro che se non fosse andata ad amici le avremmo sicuramente provate tutte.
Cosa ti senti di consigliare ai musicisti in erba o della tua stessa età che vogliono approcciare a questo mondo?
Vi consiglio di non mollare mai.. Sembra banale ma la musica è una cosa troppo bella e se c’è talento e tanto impegno i risultati si vedranno e avrete le vostre soddisfazioni.
A te le ultime parole per salutare i nostri lettori…
Un saluto a tutti i lettori di The Walk Of Fame. Grazie per aver letto questa intervista, continuate a seguirmi. Ce ne saranno delle belle…