“Metainferno, Piano -9”, a Roma arriva l’Inferno di Dante in realtà aumentata
Ha suscitato numerose reazioni l’esposizione curata da Claudio Guerrieri e prodotta da Piano Zer0 che per l’occasione si è trasformata in Piano -9, per un riferimento ai 9 cerchi dell’Inferno dantesco. “Metainferno, Piano -9” è un’esplorazione dell’inferno digitale ma al contempo reale.
La collaborazione degli artisti B-Visionary, Gugghyart e Warrior 0 trasporta il pubblico negli inferi, nel lago di ghiaccio descritto dal sommo poeta fiorentino, dove i dannati sono i traditori. Un viaggio attraverso 5 installazioni in cui realtà aumentata e intelligenza artificiale sono i protagonisti.
La scelta della data non è stata casuale. Sabato ricorreva infatti la ricorrenza dello scoppio ufficiale della guerra in Ucraina. E proprio Putin, Zelensky e Biden sono tra i co-protagonisti di una delle installazioni della mostra in quanto rappresentanti dell’inferno odierno. Alcuni loro filmati sono stati lavorati attraverso l’intelligenza artificiale che gli ha dato un aspetto infernale. La stessa installazione ha visto la stanza e il modello dello spazio di Spazio Zer0 ricostruito da Ohii Katya, i cui rami, sterpi, alberi sono stati trasformati basandosi sulle illustrazioni di Gustav Doré e sull’Inferno di Dante. La stessa natura man mano assume sembianze demoniache accompagnata da suoni binaurali (rumori bianchi, frequenze basse sotto i 1000 hertz che vengono interpretate dal cervello).
“Tutta l’estetica scenografica- sottolinea l’artista Gugghyart– è un chiaro omaggio a Nicolas Winding Refn, regista di Pusher, Copenaghen Cowboy e Drive. L’illuminazione scenografica dell’ambiente è studiata attraverso l’utilizzo di neon, luci blu e rosse, ponendo sullo sfondo l’idea del crimine”.
La prima installazione sono le immagini delle 24 terzine del primo canto dell’opera dantesca trasposta in realtà aumentata tramite un’app di B-Visionary. Qui le illustrazioni si animano e vengono descritte da una voce che decanta i versi della Divina Commedia.
Il percorso artistico continua con la seconda installazione in cui una lapide, con la data d’inizio della guerra russo-ucraina, è stata posta accanto ad un pozzo creato con video mapping rappresentante l’ingresso dell’inferno. Da qui, dal Piano 0, si accede al viaggio che conduce al Piano -9.
Nella terza postazione, oltre ai 3 Presidenti, Gugghyart ha ricreato il Teatro di Mariupol basandosi sui filmati della BCN fatti con il drone dopo il bombardamento dello stesso. Il modello presentato è tridimensionale e parte da una serie di frame grossolani del network britannico. Inoltre è stato proiettato con un’animazione anaglifica, cioè un’illusione ottica data attraverso due filtri colorati sugli occhi.
La quarta installazione prevedeva la proiezione di un film muto del 1911. Il primo film sull’Inferno di Dante, girato a Velletri e realizzato con una cinepresa regalata dai fratelli Lumiere. Il cortometraggio, tra l’altro, era perso fino al 2004, quando fu ritrovato nella filmoteca Vaticana e restaurato dalla casa farmaceutica tedesca Bayer.
Il viaggio tra le opere si conclude dentro un freezer. Il loft adibito a mostra, infatti, in passato era stato una macelleria e in seguito una falegnameria. Qui è stato installato un vero e proprio video mapping su una maschera demoniaca accompagnato dalla colonna sonora di Carmelo Bene che recita “All’amato me stesso” di Majakowskij.