Meta rompe con la Siae e Facebook e Instagram restano senza musica italiana: “scelta incomprensibile”
Tra la Siae e Meta è rottura. Le parti non hanno trovato l’accordo per proseguire nella collaborazione, più specificamente per mettere a disposizione dell’azienda statunitense i brani registrati dagli autori italiani e depositati all’ente pubblico tricolore. I contenuti, quindi, saranno rimossi da storie, video e reel.
Queste le parole dei portavoce di Mark Zuckerberg: “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”
Leggi anche: Bob Dylan torna in Italia: 5 date per presentare il nuovo album “Rough and Rowdy Ways”
La risposta della Siae non si è fatta attendere. Ecco il comunicato stampa ufficiale dell’ente.
“La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti”.
Leggi anche: Recensione – “30 anni in un giorno”: perché il docufilm su Ligabue va visto al cinema
“Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.