Melania Giglio evoca il mito di Mia Martini alla Civitella di Chieti
Ultimo appuntamento con la sezione dedicata alla prosa curata dal TRA Teatri Riuniti d’Abruzzo de “Le notti del Marrucino”.
Questa sera 8 settembre alle 21.00 l’Anfiteatro “La Civitella” verrà invasa dalle dolci note delle canzoni dell’indimenticabile Mia Martini attraverso la potentissima voce di Melania Giglio, ideatrice e protagonista dello spettacolo “Mimì in arte Mia Martini”. Regia di Daniele Salvo, una produzione Cardellino s.r.l.
Riportare in vita un mito è una missione difficile, ma è questo il compito ambizioso che Melania Giglio si propone e lo fa in modo speciale, quasi mistico, richiamando in terra uno spirito tormentato come quello di Mia Martini, donna sofisticata e intensa nell’animo e nella voce.
Un’anima che non ha avuto pace nel suo breve passaggio terreno e che la troverà sul palco, grazie alla guida di due angeli interpretati da Mamo Adonà e Sebastian Gimelli Morosini, che avranno il compito di alleggerirle il peso di quel talento per cui forse ha pagato troppo.
Saranno proprio queste due figure luminose, due guardiani, ad evocarne l’essenza d’innanzi al pubblico e insieme a quel pubblico Mimì ripercorrerà la sua vita riappacificandosi con lei attraverso le sue canzoni. Il rapporto con la sua imperfetta famiglia (ma quale famiglia non lo è?), i racconti degli amici amati e poi persi di vista.
La stupida e beffarda diceria che l’ha vista troppe volte, esser tacciata di sfortuna, a tal punto da vedere una carriera rovinarsi sotto il peso della maldicenza.
E forse farà pace soprattutto, anche con se stessa, con il suo talento e la sua voce d’amianto, croce e delizia, amore e invidia di molti. Mimì ci guarderà ancora negli occhi e nuovamente canterà per noi, spaccandoci il cuore come faceva un tempo. Perché questo era Mimì, era qualcosa che non si dimenticava e che ogni volta lasciava il segno, quello stesso segno ch’è rimasto nella memoria di tutti noi.
Insieme a Melania Giglio, straordinaria interprete dalla voce penetrante, recitano Mamo Adonà, raro esempio di come una voce femminile possa risiedere in un corpo maschile e Sebastian Gimelli Morosini, ambigua voce dalla presenza androgina, protagonisti di uno spettacolo con canzoni interpretate rigorosamente dal vivo.