“Mediocrità”: Daniele Nick gioca con schemi, bias e (pre)giudizi del nostro tempo, l’intervista
Continua a registrare ascolti “Mediocrità”, nuovo brano del cantautore polistrumentista romano Daniele Nick in rotazione radiofonica da alcune settimane. Una canzone prodotta da Orange Park Records e distribuita da Believe Distribution che si propone come una critica aperta verso coloro che esprimono giudizi affrettati basati esclusivamente sull’apparenza. Daniele Nick in questo singolo esprime il disagio di non sentirsi mai nel posto giusto, dovuto alla totale mancanza di empatia di chi ha attorno. Rock duro, parole forti e messaggi provocatori, sono le armi con cui l’artista grida la propria opinione e trova la forza di essere sé stesso.
Stilisticamente legato al rock italiano, Daniele Nick è uno sperimentatore di idee e generi, che inseguendo la sua smodata passione per la musica ha trovato in lei la forza per mostrarsi senza maschere o barriere, ed urlare al mondo il proprio pensiero. Nei suoi brani il cantautore compie un percorso introspettivo alla ricerca della verità e della giustizia, lasciando trasparire una marcata insofferenza nei confronti della società moderna a cui si sente estraneo. Daniele parla della sensibilità e della trasparenza come caratteristiche che portano inevitabilmente all’emarginazione, attraverso testi provocatori che esaltano il “diverso” e cercano risposte.
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“Chi non ha mai avuto a che fare con persone, pensieri e considerazioni mediocri?” , si chiede il cantautore. “Il mio nuovo brano è una critica aperta verso coloro che giudicano la vita, il percorso e gli obiettivi altrui basandosi esclusivamente sull’apparenza. La musica mi ha dato nuovamente la possibilità di trovare, attraverso la potenza del rock, tutte le risposte che cercavo e che avrei voluto dare a tempo debito. Spero che l’ascolto di questo brano possa trasmettere la giusta grinta alle persone che subiscono o hanno subito atteggiamenti di questo genere, dandogli la forza di affrontare qualsiasi avversità”.
L’INTERVISTA
Daniele, qual è la sua opinione sulla recente riscoperta del rock come genere musicale “dominante” e quali credi siano i fattori che hanno contribuito a questo ritorno di popolarità?
Sono felicissimo di questo ritorno del rock, per quanto ci tengo a precisare che, per pochi di noi estimatori del genere è sempre rimasto in voga. Sono contento però che nello scenario musicale attuale sia presente attivamente. Quello che probabilmente lo ha fatto riemergere è la necessità di tornare ad un qualcosa di più musicale, di più forte, qualcosa che sia una vera carica dopo un lungo periodo di stasi musicale.
Essendo un cantautore rock conoscitore della storia di questo genere, potresti condividere alcuni momenti fondamentali o figure influenti che lo hanno plasmato nel corso degli anni?
I momenti fondamentali nella storia del rock sono davvero tanti, alcuni di essi hanno fatto la differenza e hanno incantato me e tutti quelli che come me amano questo genere. Come non ricordare i pazzeschi “giochi di chitarra” di Slash intrecciati alla voce di Axl, un esempio lo è Welcome To The Jungle e Sweet Child O’ Mine, questi sono pezzi che hanno davvero fatto la storia. Per passare ad altro come i riff di chitarra di Eric Clapton, poche note ma di grandissimo effetto, geniale! Come non ricordare poi l’immortale Bohemian Rhapsody che oltre alla durata lunga è l’unione di cinque diversi stili esecutivi musicali. Ricordo ancora l’epico assolo di Comfortably Numb dei Pink Floyd o la chitarra bruciata di Jimi Hendrix..
La musica contemporanea sta perdendo la sua autenticità e diventando semplicemente un oggetto di consumo? Quali sono i fattori che contribuiscono a questa trasformazione?
Sarò molto schietto nel rispondere a questa domanda. Sono certo che la musica stia perdendo la sua autenticità per via di tutto questo coinvolgimento televisivo. La musica è musica! Basta lei sola per trascinarci in un’altra dimensione, questo volerla necessariamente renderla alla portata di chiunque sta sminuendo lo studio e la dedizione di chi è veramente portato per farla. Chi fa musica oggi si sente dire spesso l’odiosa affermazione “dai ma che ci vuole a farlo”. E tutto questo accade perché davvero chiunque adesso fa “canzoni” con il solo intento di svoltare economicamente. Pochi fanno musica per amore della musica. Spero che tutto questo cambi presto e che si torni all’idea che fare musica, quella vera, sia una dedizione ma anche un vero lavoro.
Alcuni critici sostengono che la presenza di personaggi noti principalmente per la loro immagine pubblica piuttosto che per la qualità della musica, contribuisca a questa idea di musica come puro consumo. Cosa ne pensi e quali conseguenze potrebbe avere sulla scena musicale?
Come ho detto nella precedente risposta è proprio questo il vero problema. La musica è per tutti ma nell’ascolto credo sia giusto lasciar fare il lavoro a chi è del mestiere.
BIO – DANIELE NICK
Nato nel 1994 a Roma, Daniele Nick, al secolo Daniele Naticchioni, mostra da subito un’accesa passione per la musica che lo porta all’età di nove anni a frequentare diverse scuole musicali, focalizzando i suoi studi su batteria e chitarra. Consolida poi la sua formazione fondando una band con cui incide una serie di dischi in studio, si esibisce nei migliori locali della capitale ed apre tra il 2015 e il 2016 a Primavalle, i concerti de “Il Muro del canto” e dei “Kutso”. L’esperienza maturata, porta a Daniele la volontà di sperimentare nuovi generi e la necessità di esprimersi a pieno. Daniele inizia così il suo percorso da solista, incidendo nell’arco di sei anni più di quaranta singoli divisi su più generi, accomunati dal suo fermo animo rock a cui occasionalmente aggiunge contaminazioni pop. Nel 2019 l’artista racchiude i brani usciti negli anni precedenti, all’interno di due progetti intitolati “Blu” e “Rosso”, dove le canzoni vengono divise in base alle emozioni da cui derivano, ed affidate ai rispettivi colori; blu per l’amore e rosso per l’odio. L’anno seguente Daniele pubblica “Cosa faccio qua”, brano rock incentrato sulle ingiustizie presenti nel mondo a cui non si può porre rimedio. Nel 2022 Daniele Nick lancia “Resta qui”, un’intima dedica alla musica, in cui la prega di non abbandonarlo e continuare a dargli forza. Segue “Controcorrente”, singolo che vede l’artista scagliarsi contro una società priva di emozioni, a cui sente la necessità di opporsi con una canzone energica capace di aumentare d’intensità ad ogni strofa. “Corpo astrale” e “Fidati di me”, brani prodotti da Orange Park records e distribuiti da Believe Distribution, sono usciti quest’anno e rappresentano a pieno lo stile poliedrico di Daniele Nick, capace di adeguare la voce e la chitarra ad ogni esigenza senza mai smettere di essere sé stesso.