Matteo Ferrarini, il saggio sulla crescita spirituale
“Da cintura bianca a cintura nera di buddhismo. Cammino di crescita spirituale” di Matteo Ferrarini è un emozionante saggio in cui sono contenute le riflessioni sulla vita personale dell’autore e sul viaggio di consapevolezza che ha intrapreso, intervallate da poesie contemplative, meditazioni e pensieri ispirati dalla pratica quotidiana e dagli insegnamenti ricevuti dai grandi maestri buddhisti. Inoltre, vi sono sezioni dell’opera in cui si approfondiscono i concetti cardine del buddhismo tibetano. Matteo Ferrarini si è affacciato alla millenaria tradizione buddhista nel 2009. Da allora si è specializzato grazie all’incontro e all’iniziazione con diversi maestri Lama, e ha approfondito le tante meditazioni tibetane, come il Ngondro o la Scinè.
Non solo: la sua passione per la ricerca spirituale lo ha portato a terminare gli studi in cristalloterapia, specializzandosi poi nei trattamenti di autoguarigione con i cristalli e nelle regressioni alle vite passate; ad oggi è anche Maestro Reiki e counselor olistico SIAF. Tutte queste esperienze hanno accresciuto il suo bagaglio di conoscenze e per questo motivo ha deciso di scrivere un libro che possa indirizzare i neofiti verso questa disciplina etica e filosofica millenaria, considerata tra le religioni più antiche al mondo.
Per raggiungere il maggior numero di persone ha scelto di utilizzare un linguaggio semplice e di spiegare i concetti chiave del buddhismo utilizzando dei parallelismi con la religione dominante in Italia, il cristianesimo, e in generale con il nostro punto di vista di occidentali.
Matteo Ferrarini ci permette quindi di conoscere un’alternativa che possa portarci alla realizzazione della gioia più profonda, già presente dentro ognuno di noi ma che non riusciamo più a percepire. Per farci addentrare nel suo discorso, offre la sua esperienza più intima che è stata sicuramente intensa e anche molto coraggiosa, perché è sempre più difficile al mondo d’oggi abbandonare le nostre effimere certezze e abbracciare l’ignoto – «Iniziai a indagare profondamente sul mistero della nascita e della morte, nel tentativo di comprendere il reale motivo della nostra esistenza, cercando uno scopo più elevato delle mere ambizioni a cui ci aveva abituato la cinica civiltà capitalista».
L’autore ci racconta della sua totale trasformazione mentale, che l’ha portato verso un’esistenza improntata sulla saggezza, sulla consapevolezza di sé e sull’amore e la compassione verso tutte le creature. Per arrivare a questo stato illuminato, egli si è affidato anche e soprattutto alla meditazione tibetana, che permette di avere una mente più vigile e presente,rendendoci capaci di osservare i nostri pensieri e le emozioni senza esserne più schiavi inconsapevoli.