Marvin Gaye: l’assurda storia del Principe Maledetto del soul
Il 1º aprile 1984 il 2101 South Gramercy Place a Los Angeles diventa scenario di un thriller: nella bella e vasta dimora che il cantante Marvin Gaye acquistò dai suoi genitori una decina di anni prima, alla vigilia dei suoi 45 anni, viene ucciso da suo padre a causa di una lite familiare con una pistola da lui stesso regalatagli per Natale.
Il Principe del Soul, depresso dopo il suo ultimo tour, è tornato a casa qualche mese prima. Coinvolto in una spirale di paranoia e dipendenza, passa le sue giornate nella sua stanza a sniffare cocaina. Suo padre, il pastore Marvin Gay senior, figura torbida con cui il cantante intrattiene relazioni conflittuali fin dall’infanzia, è invece un alcolista. Alberta Gay, la madre del musicista, i cui due uomini hanno sempre litigato l’affetto, completa il trio infelice.
Alla vigilia del 45° compleanno del cantante, dopo una lite familiare per futili motivi, Marvin Senior torna in casa armato di pistola e uccide suo figlio con due colpi sparati a distanza ravvicinata. I servizi di soccorso non potranno che constatarne la morte.
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Questo tragico episodio mette fine a un destino fuori dal comune, iniziato il 2 aprile 1939 a Washington DC, all’interno di una famiglia modesta. La madre di Marvin Gaye è una donna delle pulizie e suo padre pastore in una congregazione religiosa chiamata la «Casa di Dio», setta che si riferisce sia al giudaismo che a un movimento evangelico, il pentecostalismo. Quanto a Marvin Gay Senior, è un uomo violento e dittatoriale, che picchia i suoi sei figli alla minima impertinenza. La sua relazione con Marvin Junior, suo figlio maggiore, si rivela particolarmente difficile.
Gli inizi
Marvin scopre molto presto il suo talento musicale: da bambino impara a suonare la tastiera da solo e canta il gospel in parrocchia. Mentre sua madre lo incoraggia, suo padre disapprova ogni tipo di musica che non lodi il Signore ed è geloso dell’attenzione di cui gode suo figlio grazie ai suoi doni musicali. Alla fine, dopo un breve impegno nell’aviazione, Marvin lascia Washington nel 1959 con la sua band, The Moonglows, e inizia un tour attraverso gli Stati Uniti.
La sua carriera prende una svolta decisiva un anno dopo, quando si fa assumere da Berry Gordy, il direttore della casa discografica Motow», formidabile uomo d’affari, che diventerà nel decennio successivo il più importante produttore di musica nera americana: Diana Ross, The Four Tops, Jackson Five e Stevie Wonder, tra gli altri, firmeranno sulla sua etichetta. Non solo un matrimonio lavorativo: Marvin entra ufficialmente a far parte della famiglia Gordy sposando la piccola di casa, Anna. Uno dei primi grandi successi di Marvin Gaye, Pride and Joy, sarebbe ispirato alla sua relazione con sua moglie.
I dubbi dietro una “e”
Nello stesso periodo, Marvin decide di aggiungere una “e” alla fine del suo cognome, stanco delle beffe per la sua presunta omosessualità. Queste beffe le sentiva già quando era bambino riguardo a suo padre, il cui atteggiamento effeminato suscitava numerosi commenti nel vicinato: in privato, Marvin Gay Senior amava indossare abiti o accessori tipicamente femminili. Marvin Gaye ha confessato al suo biografo quanto questo lo abbia turbato – siamo negli anni ’50- ’60. Incerto sul proprio orientamento sessuale (come suo padre), è timido con le donne, anche se il suo pubblico all’inizio della carriera è molto femminile. Molto ansioso di esibirsi davanti a questo pubblico, inizia a fumare marijuana per rilassarsi prima dei concerti.
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Il successo
Nel corso degli anni ’60 Marvin Gaye ha ottenuto successi, in particolare in duetto con la cantante Tammi Terrell, con la quale ha registrato Ain’t No Moutain High Enough nel 1967. Al contrario, la sua relazione con Anna che sospetta il tradimento, non fa che peggiorare, anche dopo che hanno adottato insieme un bambino, Marvin III. Il clima di costante sospetto in cui vive lo porta a riprendere la canzone I Heard It Through the Grapevine, che sarà il suo primo singolo ad arrivare in cima alle vendite. Nonostante il successo, consuma grandi quantità di cocaina e spende senza contare, il che gli fa accumulare debiti. Quando Tammi Terrell morì nel 1970 per un tumore al cervello, Marvin cadde in depressione.
Al di là della sua crisi personale, diventa più consapevole degli eventi politici intorno a lui, e particolarmente delle discriminazioni di cui i neri continuano a essere oggetto negli Stati Uniti. Nel frattempo, suo fratello Frankie torna dalla guerra del Vietnam e gli racconta le sue esperienze dolorose. Allontanandosi dai temi romantici che ne hanno fatto la fama, il musicista compone allora un album intitolato What’s Going On, nel quale denuncia la crisi morale che attraversa la società americana.
Torna in vetta alle classifiche con l’album Let’s Get It On, ode all’amore fisico, ispirato dalla nuova compagna diciassettenne Janis, per cui torna anche in mezzo agli scandali. Nel 1979, dopo due album, la nascita di due figli e due divorzi, il musicista si isola per diversi mesi in una roulotte alle Hawaii, dove annega la sua tristezza nell’alcol e nella droga.
Gli ultimi difficili tour
Nei 18 mesi trascorsi in Belgio, Marvin riesce a riprendere il controllo sul suo consumo di droga. Si dedica anche a un nuovo album, firmato questa volta con la casa discografica Columbia: uscito nel 1982, si intitola Midnight Love e comprende la hit Sexual Healing. È un trionfo, che fa tacere quelli che credevano Marvin incapace di risalire la china.
Ma al suo ritorno a Los Angeles, ritrova i suoi vecchi demoni e il consumo di droga aumenta di nuovo. Nel tentativo di saldare i suoi debiti, Marvin inizia una nuova e ultima serie di concerti, che sarà drammatica. Paranoico, il cantante si fa accompagnare ovunque da guardie del corpo. Secondo il suo biografo, un prete e uno spacciatore lo seguono ormai quotidianamente.
Dopo questo tour, Marvin Gaye è solo l’ombra di se stesso. Incapace di controllare le sue angosce e le sue dipendenze, si rifugia nell’unico posto dove si sente ancora al sicuro: da sua madre, a Gramercy Place. Ahimè, questo lo porta a confrontarsi di nuovo con questo padre che lo perseguita da sempre. Un confronto che questa volta raggiungerà un punto di non ritorno.
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