Addio a Mark Lanegan. Il rock piange il suo alfiere: “un vero precursore”
La notizia della morte di Mark Lanegan ha sconvolto il mondo del rock internazionale. L’ex leader degli Screeming Trees, da molti considerato il vero precursore del grunge, aveva 57 anni. Non sono state rese note le cause del decesso avvenuto in Irlanda, nella sua casa a Killarney.
Solo l’anno scorso aveva pubblicato un libro dal titolo “Devil in a Coma” con cui aveva raccontato la terribile esperienza del Covid-19, da lui contratto, che non pochi problemi e conseguenze gli aveva causato. Nel 2020 era invece uscito “Sing Backwards and Weep“, il precedente scritto.
Oltre agli Screeming Trees, con cui ha registrato otto album, il cantante ha legato il suo nome a quello dei Queens Of The Stone Age con cui ha prodotto cinque dischi: “Rated R”, “Songs For The Deaf”, “Lullabies To Paralyze”, “Era Vulgaris”, “…Like”.
Tramite i suoi account social è stato diffuso il seguente messaggio: “Il nostro amato amico Mark Lanegan è morto questa mattina nella sua casa di Killarney, in Irlanda. Un amato cantante, cantautore, autore e musicista, aveva 57 anni ed è sopravvissuto a sua moglie Shelley . Al momento non sono disponibili altre informazioni. La famiglia chiede a tutti di rispettare la propria privacy in questo momento”.
In queste ore migliaia di commenti e post con ricordi, aneddoti e parole d’amore per Lanegan stanno girando sui principali social network. Tantissimi colleghi, fra cui Moby, Peter Hook, Iggy Pop, Lamb of God, Shinedown, Garbage, Duf McKagan, hanno espresso il proprio cordoglio per l’amico scomparso, da molti di loro ritenuto grande fonte d’ispirazione. Foto e video di momenti passati insieme, sul palco o lontano da esso. Tutti vissuti col sorriso e con la consapevolezza di regalare, tramite le proprie note, euforia e gioia ai tanti fan sparsi in giro per il mondo.
Infiniti i commenti di giovani artisti o musicisti alle prime arme che stanno prendendo d’assolato i suoi profili. In poche ore, su Instagram, l’hashtag #MarkLanegan ha raggiunta quota 45mila. Il vuoto lasciato da Lanegan è enorme, e l’affetto incondizionato che il rock internazionale sta manifestando ne è la riprova.
Foto: Travis Keller