Margot Robbie, il successo raggiunto a suon di schiaffi
Ci sono alcune scene dei film che sono rimaste nella storia. Che vengono ricordate al di là del film stesso di cui, talvolta, viene dimenticato anche il nome.
La fortuna di questi pochi istanti di girato è dovuta a molti fattori. Gli attori, la location, le battute, il significato.
“Marcello, come here” urlato da Anita Ekberg dentro Fontana di Trevi nei confronti di Marcello Mastroianni, per esempio.
Ad uno spettatore x si potrebbe chiedere un’altra scena de “La dolce vita”. Probabilmente non se la ricorderà. Nonostante il successo e il ruolo del film nella storia del cinema. E ancora, il pezzo de “Le iene” sulle mance da lasciare ai camerieri. Oppure Samuel L. Jackson in “Pulp fiction” che recita Ezechiele 25.17 (passaggio peraltro in gran parte inventato nella sceneggiatura): “E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te”. Una frase ad effetto. Che in italiano, doppiata da Luca Ward, rimane nell’Olimpo del cinema.
Lo stesso doppiatore ha donato la sua incredibile voce ad altri attori di livello per altrettanti film fantastici. Come nel caso di Russel Crowe ne “Il Gladiatore”. Il suo “al mio segnale scatenate l’inferno” è diventato un’icona del fomento. Lo si ritrova ovunque. Anche nelle intro di tracce di musica house.
Questo preambolo serve per introdurre un’attrice sicuramente non iconica come quelli sopra citati. Ma la cui bellezza e sensualità messi a disposizione di una pellicola hanno reso un momento della sua recitazione tra i più cliccati di YouTube. Ma anche tra i più significativi di un film che ha incassato circa 392 milioni di dollari classificandosi al 17esimo posto dei film del 2013.
Margot Robbie, che il 2 luglio compie 31 anni, è la bionda che ha fatto perdere la testa a Leonardo DiCaprio in “The Wolf of Wall Street”. In particolare in una scena.
No, non è quella in cui sono a letto insieme e il personaggio di Jordan Belfort sniffa qualche sostanza direttamente dal corpo nudo della bella attrice. D’altronde è il vedo non vedo ad essere più erotico. Ad attrarre di più il pubblico. A incuriosirlo. Tinto Brass ci ha costruito la sua carriera.
L’attrice Australiana, che ha legato la sua fama al ruolo di Naomi Lapaglia, ha convinto Martin Scorsese che fosse adatta a quel ruolo grazie alla sequenza in cui rifila uno schiaffo al marito.
Quel momento convinse il regista a darle la parte che le ha aperto le porte di Hollywood. Sasha Stone su Awards Daily la definì “la miglior bionda scelta da Scorsese sin dai tempi di Cathy Moriarty in Toro scatenato”.
Margot Robbie improvvisò quella scena lasciando di stucco tutti. Da Scorsese allo stesso DiCaprio.
Era ovviamente un’occasione unica per lei. Quell’attimo della vita in cui o la va o la spacca. “Nella mia testa pensavo: hai letteralmente 30 secondi di tempo in questa stanza e se non fai qualcosa di impressionante non avrai più la stessa occasione. È un’opportunità che arriva una volta nella vita, prendila”.
Da lì la sua carriera ha preso la direzione che tutti sognano. Altre grandi pellicole l’hanno vista protagonista.
“Focus-niente è come sembra” accanto a Will Smith che ritrovò anche in “The Suicide Squad”. In quest’ultimo la interpretò l’antieroina Harley Quinn. Stesso ruolo ricoperto nel sequel “The Suicide Squad- Missione suicida”.
E ancora la regina Elisabetta in “Maria regina di Scozia”, “C’era una volta a…Hollywood” di Quentin Tarantino.
La sua bellezza, la sua sensualità, ma ancor più la sua vena comica in stile vecchia diva del cinema americano, le hanno permesso di diventare una delle attrici più in voga.
Margot Robbie si è letteralmente presa la scena a suon di schiaffi.