Mannaggia: “Sorgiamo dalle tettine di questa mamma Roma mordendo forte con i denti”
Abbiamo incontrato i Mannaggia, la band interregionale, ormai adottata da Mamma Roma formata da Alessandro Cardinale (voce, sax e flauto), Alessandro Grasso (alias Sax – chitarra), Mattia Deriu (alias Torano – tastiere), Julian Bellisario (batteria) e Giacomo Nardelli (alias Nino – basso). Il nostro incontro con loro è stato un pomeriggio intenso, pieno di risate in cui la serietà è stata abbattuta. Il loro forte? Prendersi gioco di se stessi! Conosciamoli meglio insieme.
Ciao ragazzi, finalmente ci incontriamo dal vivo! Cosa avete combinato in questo periodo di fermo? Avete lavorato a qualche altro pezzo durante questo anno e mezzo di clausura?
Cardinale: sì, abbiamo almeno sedici brani in cantiere, ma sono ancora inediti.
E come mai non ne avete pubblicato nemmeno uno, né avete menzionato nulla sui social?
Cardinale: Se ci pensi è come avere sedici colpi di fucile in canna e se sei nel mezzo di un’invasione zombie, non sono tanti dopo tutto! Non vogliamo giocarci tutto subito, ma lavorarci per bene.
Come nascono le vostre canzoni? A chi vengono le idee? Quanto della vostra vita ci mettete dentro?
Torano: Cardinale non dorme, quindi di notte si mette a scrivere. Poi viene da noi, ci confrontiamo e la cuciamo insieme. Infatti per realizzare un brano ci vogliono circa sedici anni.
Ma quanto vi manca suonare live?
Cardinale: Tantissimo! È una delle cose che ci manca di più! Interagire e divertirci con i nostri fan.
Julian: Ora vogliamo riportare in auge il Festivalbar!
Dove vi piacerebbe suonare?
Sax: A Wembley!
Torano: da Mirella (locale del quartiere romano San Lorenzo)
Cardinale: a Pompei. Non l’ha ancora fatto nessuno. Potremmo fare una cosa tipo “Live at Pompeii”. Originale, no?!
Parliamo un po’ dei testi delle vostre canzoni. C’è un brano inedito “Una singola insieme” che recita “Io cucino e tu fai i piatti”. Quando state insieme, chi di voi e cucina e chi fa i piatti?
Torano: Cuciniamo tutti… nello sporco.
Cardinale: io aspetto a tavola e dico di continuo “Ho fame”.
Una canzone che invece è stata molto criticata è “Mi sono rotto il c***o” uscita poco prima della pandemia. Su youtube si leggono tantissimi commenti negativi e insulti. Secondo voi perché avete suscitato tutto questo odio con quel brano?
Julian: In un primo momento non è stato così, ma durante il lockdown la gente ha passato molto più tempo in casa, sui social, incappando anche nel nostro brano. Purtroppo molti di loro non hanno letto la data di pubblicazione che risale appunto a prima del lockdown. La gente è pigra!
Cardinale: Ci sono dei commenti bellissimi tra cui “Figli di papà”, “Impiccatevi”. Ma uno dei più belli è stato “Manca un quarto di tuba in Do”. Fantastico! Amiamo i nostri haters proprio perché hanno dedicato del tempo a noi. Hanno fatto girare tantissimo il video e ci hanno fatto conoscere anche da altre persone.
Però devo dire che per quanto siate goliardici, non siete affatto volgari. Non siete troppo espliciti e fate sempre delle battute molto sottili.
Cardinale: probabilmente ci manca un po’ il coraggio di essere volgari. Una volta, durante un live, abbiamo censurato una parolaccia con la parola gatto perché era presente un bambino nel pubblico.
Sax: … forse dovremmo essere più volgari e offendere le persone!
Ragazzi ma, visto che ormai sono tanti anni che siete a Roma, quanto vi sentite romani?
Julian: No! Io sono altamente calabrese!
Sax: non tanto. Mi piace Roma, ma non è la mia città.
Cardinale: beh… ormai mi sento abbastanza appartenente a questa città. Possiamo dire una cosa: sorgiamo dalle tettine di questa mamma Roma mordendo forte con i denti.
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Prima di lasciarci potete farci un piccolo spoiler sulle nuove canzoni?
Cardinale: Ok, ma giusto qualcosa! I nuovi brani sono incredibilmente hot. Parlano d’amore per se stessi, per gli altri, per gli oggetti, e tutto ciò si sposa bene con questo periodo e con il virus.