LiveReport: Management – Monk/Roma
Nonostante la psicosi da coronavirus e i provvedimenti che stanno limitando la realizzazione di eventi e manifestazioni in tutta Italia, Roma non si ferma. E neanche il Monk che nella serata del 29 febbraio ha accolto l’ultima data del tour del Management.
Il gruppo abruzzese, nome di riferimento del movimento “Indie italiano”, ha portato sul palco romano il quinto album in studio, “Sumo” uscito il 13 novembre 2019. ( La nostra intervista qui).
Luca Romagnoli (voce e autore) e Marco Di Nardo (chitarra e compositore) propongono al pubblico un disco originale ma completamente diverso, mosso dal desiderio di una necessaria maturità e frutto di una incisiva presa di coscienza. I loro brani parlano da soli, raccontano cosa è diventato il Management dal “Dolore post Operatorio” ad oggi.
Forse era arrivato il momento di lasciarsi andare e spingersi a stimolanti cambiamenti sul fronte cantautorale e lasciar parlare le emozioni e anche il dolore, in una chiave pop del tutto innovativa per il duo abruzzese. La classica furia e potenza sonora vengono alternate da intensi momenti in un mix di malinconia e sofferenza. Ma questo non allontana il pubblico, anzi. I fan li seguono, li comprendono e riconoscono la loro vera essenza anche persino quando la strada intrapresa si discosta dal loro convenzionale modo di fare musica.
Nelle quasi due ore di concerto spazio al presente ma anche al passato. Luca e Marco raccontano la loro storia, riproponendo classici del loro repertorio, da “Il vento” a “Naufragando”, da “Il tempo delle cose inutili” a Pornobisogno”. Largo anche alle emozioni, quelle che contraddistinguono “Sumo”, e che vengono servite ad un pubblico capace di accoglierle e comprenderle. Soprattutto nel momento più delicato della serata, quando Luca rende omaggio e ricorda la mamma scomparsa.
Tutto quello che hanno da dire lo fanno attraverso un sound pulito, ritmico, forte e una proposta musicale sorretta da riff a volte schizzofrenici, tipici degli esordi della band. Ma in questa scaletta a fare la differenza è stata anche la volontà di portare con loro, data dopo data, l’anima musicale di Luigi Tenco che per qualche minuto è rivissuta nella cover di “Un giorno dopo l’altro” che il duo ha realizzato insieme a Luca Ceroli, loro ex batterista.
Il Management, quindi, questa volta ha abbandonato le schizofrenie incidentate e post operatorie proponendo un disco elettro-cantautorale, che li spoglia e li mette a nudo, mostrando al tempo stesso fragilità e verità che a volte fanno male ma che vanno raccontate. E ne vale davvero la pena.
Setlist
Occhi Tristi
Sumo
Sto impazzendo
Il vento
Auff!!
Amore borghese
Chiara
Forte forte
Sessossesso
Il tempo delle cose inutili
Avorio
Il mio corpo
Esagerare
Norman
Giovane amore
Pornobisogno
Come la luna
Il cantico delle fotografie
Un giorno dopo l’altro (Tenco)
Pasticca blu
Incubo stupendo
Naufragando
Foto di Daniele L. Bianchi