Ludovica Di Donato: “La semplicità è ciò che ti rende più forte’’. L’intervista
Ludovica Di Donato, attrice romana che, lanciandosi nel mondo di Tik Tok, è riuscita a far emergere le sue eccezionali doti artistiche condividendole con centinaia di migliaia di followers. Esplorando il suo profilo, oltre a video estremamente comici, si scoprono quelle che lei definisce “Pillole di teatro’’ nelle quali Ludovica delinea e insegna l’arte della recitazione. Andando a ritroso nel tempo, ci ha raccontato di come la vita stessa l’abbia guidata verso il mondo del teatro.
Sentivi fin da piccola che saresti diventata un’attrice?
Ho filmini di me a 4 anni che recito senza che mi sia stato insegnato.
È una cosa con la quale posso dire di essere nata, ma non sapevo che potesse effettivamente diventare il mio lavoro. Nella mia testa mi sarei dovuta diplomare, fare l’università e fare tutt’altro, e coltivare la recitazione come una passione. Mi sono laureata e poi la vita ha fatto in modo che la mia natura potesse in qualche modo esprimersi.
Hai iniziato pubblicando dei video divertenti o formativi?
Ho iniziato facendo i lip sync di Brignano e quelli mi hanno dato popolarità. Ho visto che tanti ragazzi si dilettavano nella recitazione e ho deciso di fare delle live dove insegnavo. Dopo le live ho ricevuto delle richieste per lezioni private. Venivo già dall’insegnamento qui a Roma e ho spostato tutto su Instagram, è nata la mia newsletter, il sito dove i ragazzi possono iscriversi, continuando però in parallelo a lavorare come attrice.
Tik Tok e Instagram influenzano il rapporto con i tuoi studenti in quanto insegnante?
Credo che loro all’inizio mi vedano come una celebrità, ma non devono pensare di avere davanti chissà chi.
Sono solo una persona che ha avuto la fortuna di poter fare quello per cui è nata, che ha un talento e una voglia spropositata di condividerlo. Loro sanno che con me stanno a casa loro.
Se li seguo da un anno faccio lezione direttamente dal letto con la vestaglia. Non voglio che si venga a creare questa idolatria nei miei confronti perché non imparerebbero. C’è un rapporto paritario, io li tratto da attori.
Consideri i tuoi followers come tuoi allievi?
Assolutamente sì. Mi dispiace non poter rispondere a tutti e cerco sempre di trovare un modo alternativo: con la box, rispondo alle domande sulle instagram stories, con la pillola di teatro, i reels, i tik tok… che sono fruibili da più gente possibile, se non ho modo di rispondere direttamente. Per me non c’è molta differenza tra chi mi segue e chi oltre a seguirmi può permettersi le lezioni online.
Pensi che l’insegnamento online abbia dei limiti?
Sì, con la mia stessa materia io posso arrivare fino a un certo punto.
A chi insegno online dico sempre: noi abbiamo un percorso, sappi che però questo percorso fisiologicamente ha uno stop, perché il teatro richiede che tu reciti con altre persone, il contatto fisico, l’energia, il rapporto con l’altro.
Per concludere, quale messaggio daresti ai lettori più giovani?
Cercare di non porsi dei limiti finché si può, di non farsi limitare dal giudizio degli altri e da sé stessi. Cercare di riuscire a raggiungere la declinazione migliore di sé, da qualsiasi punto di vista.
Possiamo essere qualsiasi cosa. Cerca di capire chi sei e cerca di arrivarci, non con pretensione e prosopopea, sempre con umiltà. La semplicità è ciò che ti rende più forte.
Articolo: Aurora Caruso
Foto: Laura Aurizzi