Loving Vincent: quando l’arte diventa un’opera cinematografica
Il primo film dipinto interamente su tela. “Loving Vincent” è il titolo della pellicola realizzata in 7 anni con il contributo di 125 artisti che hanno rielaborato a mano oltre 1000 dipinti di Van Gogh con un risultato di 66960 fotogrammi. Il film è stato candidato al Premio Oscar come miglior film d’animazione, ha ottenuto una candidatura ai Golden Globes e ha vinto un premio ai European Film Awards. Uscito nel 2016, “Loving Vincent” ha incassato al box office italiano circa 2 milioni di euro.
“Dorota Kobiela, pittrice polacca, e il regista inglese Hugh Welchman, hanno intrapreso questa avventura sei anni fa per raccontare, attraverso uno stile da cinema noir, le ultime settimane di vita del pittore olandese trasferitosi ad Arles, in Francia, nel 1888.”
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Trama
Loving Vincent, film diretto da Dorota Kobiela e Hugh Welchman, racconta la tormentata vita del pittore olandese Vincent Van Gogh e la sua misteriosa morte. Siamo in Francia, è l’estate del 1891: dopo un anno dalla scomparsa dell’artista, il postino Joseph Roulin (voce originale di Chris O’Dowd) assegna al fannullone figlio Armand (voce originale di Douglas Booth) il compito di andare a Parigi per recapitare a Theo le ultime lettere del fratello Vincent, finora mai arrivate a destinazione.
Con riluttanza, il ragazzo si avvia, ma ben presto scopre che anche Theo è morto, sei mesi dopo la dipartita del fratello pittore. Armand inizia quindi a indagare sulla figura di Vincent: si dirige ad Auvers-sur-Oise, dove vive il Dottor Gachet (voce originale di Jerome Flynn), uno stretto amico dell’artista. Lì il giovane incontra molte persone che non solo conoscevano il pittore, ma furono anche modelli d’ispirazione per suoi quadri. Armand rimane affascinato e incuriosito dalla figura di Van Gogh, la cui vita e la morte diventano sempre di più un enigma impossibile da risolvere…
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