[Live Report] Patti Smith: esplosione di potenza e poesia sul palco del Teatro Massimo di Pescara
L’energia unica dell’icona del rock e della poesia, Patti Smith, ha raggiunto il Teatro Massimo di Pescara (Patagonia Pictures) per la seconda data del “A tour of Italian Days”, dove passato e presente si sono fusi dando vita ad un concerto memorabile. Intensità e passione hanno contraddistinto l’esibizione della cantautrice statunitense, classe 1946, accompagnata da Tony Shanahan e dal figlio Jackson, divisi tra basso e chitarra.
Nelle quasi due ore di concerto, il pubblico ha avuto l’opportunità di immergersi in un viaggio emozionale fatto di note e parole. Il via con “Grateful“, prima di”‘My Blakean Year dedicata a William Blake e “Ghost Dance“. Di qui, l’omaggio a Giacomo Leopardi con “L’infinito”, scelto anche nella tappa di Ancona. “Suona bene anche in inglese“- commenta la Smith, decantando la poesia di fronte ad un pubblico affascinato.
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Subito dopo la dedica a Tom Verlaine – scomparso lo scorso gennaio – con la sua “Guiding Light”, prima di proporre “One Too Many Morning” di Bob Dylan e “Work“, come tributo a Charlotte Day Wilson.
Pezzi di vita raccontati sul palco non solo attraverso la musica e le parole, ma anche le fotografie proiettate canzone dopo canzone.
Ad accompagnare, infatti, le date del tour italiano anche il libro “A Book of Days”, pubblicato per Bompiani, un diario di viaggio che raccoglie parole e fotografie di un anno speciale e insieme come tanti. Più di 365 scatti, spaziando dal vecchio archivio di polaroid alle foto rubate con lo smartphone, per tracciare la singolare estetica dell’autrice.
La ‘Sacerdotessa del rock’ non ha deluso le aspettative, mostrandosi in una forma raggiante dove grinta, energia e determinazione l’hanno fatta da padrone sul palco abruzzese, insieme ai forti messaggi di libertà, giustizia e l’appello gridato a gran voce: “Ceasefire! Ceasefire!”
Spazio anche per una dedica a Gabriele D’Annunzio, con la lettura di “Rimani”. “In inglese si chiamerebbe ‘Stay’ – spiega Patti Smith prima di leggere -. Detta così suona come una canzone di Rihanna. E invece è una delle poesie più passionali di Gabriele D’Annunzio”.
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I classici intramontabili come “Nine“, “Dancing Barefoot“, “Pissing in the River” e “Because the Night” (dedicata a Fred, padre di suo figlio Jackson) hanno riverberato nell’aria prima di chiudere il concerto con l’inaspettata “Gloria” che ha portato il pubblico ad abbandonare le proprie sedute e intonare i versi di un brano che a distanza di quasi 50 anni continua ad essere celebrato per la sua originalità e capacità di catturare l’essenza della rivoluzione degli anni ’70.
Setlist
Grateful
My Blacken year (dedicata a William Blake)
Ghost dance
/ L’infinito di Leopardi /
Guiding Light (dedicata a Tom Verlaine che ne è stato anche co-autore)
One too many morning (cover di Bob Dylan)
Nine
Dancing barefoot
Beneath the Southern Cross
Work (di Charlotte Day Wilson)
Peaceable Kingdom / People have the Power
/ Rimani di D’Annunzio /
Pissing in the River
Because the night
Gloria