Una finestra sull’arte: la Litografia Bulla di Roma al fianco degli artisti in difficoltà
La Litografia Bulla presenta Passaggi, un progetto di Beatrice e Flaminia Bulla. La Stamperia di Via del Vantaggio 2 a Roma apre una grande finestra su strada, attraverso la quale guardare pur non potendo entrare a causa di questa situazione d’emergenza. A partire dal 21 novembre 2020, passeggiando, si potranno vedere i lavori degli artisti che nella stessa Stamperia hanno sperimentato l’arte grafica e che tutt’oggi la indagano in un interessante intreccio di tecniche grafiche tradizionali e contemporanee.
Questo progetto nasce dalla volontà di voler raccontare l’imprescindibile rapporto di comunicazione e confronto che si instaura naturalmente fra artista e artigiano e che si rende visibile nei lavori che verranno presentati. Allo stesso tempo questa necessità di comunicazione sembra tanto più importante oggi dato il complicato momento storico che stiamo vivendo. Passaggi sono quelli che si snodano fra la consapevolezza del sapere artigianale tradizionale e la necessità delle visioni contemporanee e la finestra che si affaccia su uno dei locali della Stamperia è come un piccolo palcoscenico sospeso e aperto nella contemporaneità, che accoglierà alternativamente lavori d’archivio, nuove edizioni e altri progetti.
Il primo a occupare la vetrina sarà Enzo Cucchi, artista con il quale la Stamperia lavora dalla metà degli anni Ottanta. La finestra resterà visibile durante tutto l’orario lavorativo della Stamperia, nella quale si potrà accedere esclusivamente su appuntamento.
La Litografia Bulla è il più antico laboratorio litografico ancora in attività. Fondato nel 1818 a Parigi presso il numero 18 di Rue Saint Jaques, grazie alla lungimiranza di Francesco Bulla, naturalizzato poi Francois. Il laboratorio ha poi trovato la sua sede definitiva nel 1840 a Roma, diventando presto un importante punto di riferimento per la comunità artistica della città. Situato in via del Vantaggio 2 l’attività è oggi portata avanti dai fratelli Rosalba e Romolo assieme alle figlie di Romolo, Beatrice e Flaminia, rispettivamente sesta e settima generazione di stampatori.
La litografia, sin dalla sua nascita alla fine del XVIII secolo, si pone da subito al servizio dell’arte, della scienza e del costume, difatti, nei cataloghi di stampe prodotti dal primo ramo francese dei Bulla, si rintracciano riproduzioni di dipinti, cartine geografiche, vedute di città, menù, cartoline accanto a lavori di artisti quali Adam, Grandville e Maurin. A partire dagli anni Quaranta la Litografia Bulla comincia a consacrarsi all’arte, percorso rintracciabile nel lavoro dei molti artisti che qui lavorarono fra i quali Fontana, Rotella, Scialoja, Schifano, De Chirico, Capogrossi, Dorazio, Twombly.
Con i figli di Roberto Bulla, Romolo e Rosalba, questo fruttuoso sodalizio viene portato avanti in maniera definitiva, la tecnica è spinta verso nuove sperimentazioni e altre tecniche indagate, come quella xilografica, gomito a gomito con artisti quali Kounellis, Cucchi, Dessì, Paladino, Nunzio, Accardi, Tirelli, Ontani, Bianchi, Ceccobelli, Jim Dine, Carl Andre, Ana Mendieta.
Oggi, accanto a Romolo e Rosalba, Flaminia e Beatrice continuano a mantenere viva la tecnica sperimentando con artisti contemporanei quali Matteo Montani, Gianni Politi, Delfina Scarpa, Guglielmo Maggini, Antonio Finelli, Mirco Marcacci portando anche avanti quell’interesse per l’editoria d’arte che già contraddistingueva la scorsa generazione.